Marco Parolo, esperto centrocampista della Lazio, ha parlato ai microfoni del canale ufficiale biancoceleste 'Lazio Style Channel': "In questi giorni trascorro molto tempo in famiglia e giocando con mio figlio per recuperare il tanto tempo perso con lui a causa di ritiri e viaggi. Siamo a casa da un paio di mesi, non vediamo l’ora di ripartire. Ogni aspetto negativo, se analizzato bene, porta con sé aspetti positivi, dobbiamo iniziare ad adattarci al mondo che verrà, noi italiani troviamo sempre una soluzione a tutto!

Fortunatamente la zona di Varese, da dove vengo io, è stata colpita meno rispetto ad altre aree della Lombardia.

In questo periodo manca l’adrenalina da partita, che per noi è pane quotidiano, dalla semplice sfida in famiglia ai duelli tra noi compagni in allenamento. Ho solo un pallone a casa, è qui dietro di me, è quello del poker personale di Pescara, è un bel ricordo. C'è voglia di tornare, il pubblico rappresenterà per noi una grave mancanza, si era creata una straordinaria sinergia con la gente sia in casa sia in trasferta, sapevamo di partire già 1-0 poi noi, dovremo compensare questo con la voglia di conquistare l'obiettivo.

Dopo le due settimane di ritiro di Auronzo avevo la sensazione che sarebbe stata una stagione straordinaria, lo avvertivo nella qualità e nell'intensità degli allenamenti ed è stato così fino all'ultima seduta prima di questo stop. 

Quando si lotta per un obiettivo concreto come la vittoria di una Coppa o di un campionato, si ha dentro quel qualcosa in più rispetto a quando si gioca per il conseguimento di un obiettivo, anche se prestigioso come la qualificazione in Champions League.

Siamo cresciuti molto nella costruzione dal basso e nella fase di non possesso, merito del mister e dello staff tecnico, c'è maggiore collaborazione da parte di tutti, abbiamo lavorato su questi due fondamentali sia sul campo sia attraverso l'analisi video. Abbiamo giocatori di altissima qualità, negli anni scorsi segnavamo tanto, dovevamo crescere nella fase difensiva, ora lo scatto nella crescita c'è stato, non a caso vantiamo il miglior reparto arretrato della Serie A

Mister Inzaghi e lo staff sono riusciti nel sintetizzare al meglio le caratteristiche degli uomini a loro disposizione, i risultati parlano chiaro, il lavoro è stato svolto in maniera egregia da parte di tutti. 

La mia stagione è stata diversa dalle altre, non sono più un titolare, ho dovuto riformattare la testa e il modo di avvicinamento alla partita, ho capito di poter essere utile alla squadra anche in altri aspetti. Ho fatto fatica a regolare la forma fisica con l'impiego ridotto in campo. Ho voglia di continuare a lavorare ogni giorno, provo a dare sempre il massimo per mettere in difficoltà il mister, sono soddisfatto. Amo questa maglia.

Cataldi può rappresentare il futuro di questa squadra, nel prossimo futuro può diventarne un perno”.