Autore di 4 gol di cui 3 da subentrato, Roberto Piccoli è uno dei protagonisti del Lecce di Roberto D'Aversa. L'attaccante di proprietà dell'Atalanta è stato intervistato da SportWeek, commentando la sua capacità di andare a segno dal novantesimo minuto in poi: "Non può essere solo questione di fortuna? Spero e credo che non sia così. Di gol da subentrato ne ho fatti anche in Coppa Italia. Quando sono in panchina studio ogni momento della partita, soprattutto osservo i difensori avversari: come si muovono, come coprono l’area, come marcano i miei compagni, quali sono le zone dell’area dove la palla passa più spesso… Studio e memorizzo. Poi, se e quando entro in campo, fossero pure pochi minuti, provo a colpire sfruttando la loro stanchezza fisica, e dunque l’inevitabile calo di concentrazione".

Lecce, le parole di Piccoli su D'Aversa

"Sa di poter contare su di me sia da subentrato che quando mi schiera dall’inizio. Questa sì, è una cosa che mi ha sempre riconosciuto pubblicamente. Col Frosinone, per esempio, sono partito titolare e ho fatto gol".

Le aspirazioni

"Ma il mio cartellino è dell’Atalanta, e l’Atalanta è ormai considerata da tutti un grande club. Il mio problema sono stati gli infortuni, che mi hanno tormentato per un anno e mezzo, rallentando la mia crescita tra i 19 e i 21. Però proprio gli infortuni mi hanno fatto capire cose che prima sottovalutavo".

Il gol più soddisfacente nei finali di partita

"Quello alla Fiorentina. Ti avrei detto quello fatto al Milan, peraltro bellissimo, ma me l’hanno annullato. Ma il gol del 2-2 in casa alla Fiorentina ha fatto esplodere lo stadio: mai sentito un boato simile. Per questo lo ricordo con particolare piacere".