Il sereno dopo la tempesta. Per il momento i rapporti tra Totti, la Roma e Spalletti sembrano poter tornare quantomeno normali, ma a prescindere dal caos comunicativo degli ultimi giorni, a breve una soluzione in merito al futuro prossimo del capitano verrà presa. 

Ne discuteranno il calciatore - che ad ottobre compirà 40 anni - e James Pallotta tra pochi giorni: il patron giallorosso arriverà in Italia già nella prossima settimana, per seguire i suoi ragazzi a Madrid in Champions e risolvere la situazione che più di tutte ha destabilizzato l'ambiente, negli ultimi tempi. Davanti si troverà un Totti convinto di sé, pronto a rinnovare la sua richiesta. Il diretto interessato sta bene fisicamente, vuole giocare almeno un'altra stagione da protagonista, anche part-time, prima di diventare dirigente della società che lo ha cresciuto e nella quale s'è affermato quale uno dei migliori calciatori del panorama mondiale. 

 

La società, dalla sua, pereferirebbe invece snellire il processo di inserimento nello staff dirigenziale, senza scontentare Spalletti, e soprattutto senza incrinare i rapporti con il Pupone, che ancora oggi rappresenta un monumento capace di smuovere le masse e le entrate in sede di marketing.

Lo stesso Pallotta, al Corriere dello Sport, ha avuto modo di aggiornare la sua posizione: "L'intervista di Totti? Sono stato sorpreso da una parte, per le parole di Francesco, ma allo stesso tempo capendo lo sfogo dettato dalla frustrazione. Non mi aspettavo una cosa simile, anche se, in un certo senso, per una parte l’ho capita: è un grande giocatore, ha fatto la storia della Roma, adora competere, è una superstar".

Pallotta conferma però anche l'appoggio incondizionato a Spalletti - "uno dei cinque migliori tecnici al mondo" - e ne giustifica l'operato, in merito, "dettato da un principio fondamentale: prima viene la squadra e nessun giocatore viene prima degli altri. Non è assolutamente vero che non ha rispettato Totti".

 

E sul previsto summit con il suo '10': "parlerò con lui, ma anche con gli altri. A dicembre, quando ci siamo incontrati l’ultima volta, mi aveva detto che voleva continuare a giocare. Vedremo adesso". Staremo a vedere. Quel che è certo è che, nonstante l'età, sono ancora molte le richieste per il calciatore, emblema dei colori giallorossi: soprattutto dall'estero, in particolare dalla MLS, ormai da tempo ritrovo di campioni più o meno giovani e affermati, ai quali i club statunitensi hanno sempre fatto proposte contrattuali più che ghiotte. Quel che è certo è che, come sempre è stato nella sua carriera, non è il denaro a smuovere Totti, ma la passione. Ecco perché, se la società non dovesse venirgli incontro, per accontentare la sua eterna fame di calcio, serve nevessariamente prendere in considerazione anche l'ipotesi d'un possibile, e clamoroso, addio. Almeno temporaneo.