Esattamente un anno fa l'asse Torino-Milano si apprestava a vivere giorni di intense polemiche: lo scambio Guarin-Vucinic sembrava ad un passo dalla conclusione, per poi naufragare sotto i colpi mediatici del tifo nerazzurro e del dietrofront di Erick Thohir. Uno ha deciso di smaltire la delusione cambiando definitivamente aria e campionato, l'altro provando a riconquistarsi la fiducia del suo club.
Fredy Guarin è così ripartito, e ai microfondi di TuttoSport ha provato a spiegare le sensazioni di un momento così delicato per la sua carriera: "Quello fu un momento particolare per me e la mia famiglia, non capita tutti i giorni di vivere emozioni così forte. Quando ho visto tutta quella gente andare sotto la sede e protestare per la mia cessione, mi sono convinto fortemente che dovevo restare qui. Mi sedetti ad un tavolo con Thohir e Mazzarri che mi chiesero cosa volevo fare: la mia volontà è sempre stata quella di restare all'Inter, l'ho ribadito anche al presidente che ha preso in mano la situazione chiudendo la trattativa. Era l'esito che mi aspettavo".
Ora però Mazzarri non c'è più, ma il rapporto con Mancini è ottimo: "Mancini è stato un grande giocatore e questo è molto importante poichè riesce a capire le necessità di noi atleti. Con lui abbiamo una mentalità più offensiva che ci porta a difendere molto alti, come dice anche lui anche gli attaccanti devono difendere, sono i primi difensori".