«Caro Karol, prenditi il Toro». Se i tifosi granata potessero stabilire in queste ore una linea diretta con il centrocampista polacco, sarebbero in tanti a rivolgergli un invito-supplica del genere: Linetty resta l’acquisto più atteso, in lui la gente riversa tanta fiducia. Pupillo di Giampaolo, ha il compito di pilotare la rivoluzione culturale avviata dal maestro abruzzese con il suo esempio sul campo. Nelle prime tre partite l’ex sampdoriano si è però espresso a singhiozzo, contro il Cagliari è rimasto spesso ai margini offrendo nel complesso una prestazione opaca. Colpa innanzitutto di un eccesso di «spremitura» in ambito europeo: con la sua nazionale non si è risparmiato. Ed eccolo allora privo di spunto al cospetto di un Cagliari che poteva azionare dalla sua parte quell’eccezionale motorino chiamato Nandez. Insomma, proprio nella partita in cui serviva il massimo dell’efficienza atletica per poter contrastare gli avversari anzitutto sul piano della corsa, ecco che Linetty non aveva molta benzina nelle gambe.

Torino, Linetty padrone del centrocampo

Così anche il malcapitato Rodriguez, che gli gioca di fianco sulla fascia, rimaneva spesso travolto dalle iniziative degli uomini esterni di Di Francesco. Domani sera a Reggio Emilia il Sassuolo conta di recuperare il peperino Boga, altro cliente dei peggiori, ma sarà soprattutto a centrocampo che il Toro dovrà riuscire a fermare la macchina da azioni creata da De Zerbi. Linetty dovrà stare attento a Locatelli e pure dare una mano a Rodriguez contro il talentuoso Berardi. Il modulo degli emiliani prevede appunto il doppio mediano a protezione di tre creativi piazzati alle spalle di Ciccio Caputo, eclettica punta centrale. In pratica per gli uomini di Giampaolo sul piano tattico sarà come affrontare di nuovo il Cagliari, lecito attendersi quindi dei miglioramenti. 

Torino, Linetty in rampa di lancio

Da Linetty è lecito attendersi un contributo importante in fase di costruzione, quando ci sarà da far male a un Sassuolo che ne ha appena date quattro al Bologna ma che ne ha pure prese tre, nel solco di una tradizione «giochista» che prevede una netta propensione offensiva pagata a volte con la concessione di spazi e di opportunità agli avversari.

Linetty al centro del progetto Torino (Getty Images)
Linetty al centro del progetto Torino (Getty Images)