La corsa al sesto Mondiale sfumata in due occasioni e la Champions League che non rimarrà come un'ossessione: Gianluigi Buffon ha parlato al Festival dello Sport di Trento, e il portiere del Parma si è soffermato anche sul momento difficile della Juventus, squadra alla quale ha legato il suo nome per 20 stagioni.
Buffon e il record dei Mondiali
"Ho fatto 5 mondiali e ne potevo fare altri due. E mi sono chiesto perché smettere. Non aver fatto magari il sesto significa che è il destino, la penso così. Magari non era destino. A 48 anni potrei fare il sesto mondiale, mai dire mai... Le cose banali e scontate mi annoiano sempre tanto. Sposto sempre i miei limiti. Berlino ed il Mondiale? Ci penso sempre. E ci torneremo".
Buffon e la rincorsa alla Champions League
"Le mie scelte hanno sempre avuto un senso. Come essere tornato a Parma, perché sono un uomo felice nel vedere il tifoso quanto è orgoglioso vedermi di nuovo in porta con i gialloblù. Nella vita ho vinto tanto ma ho anche rinunciato ad altri titoli. Sono felicissimo di essermi battuto per vincerli ma personalmente per me i successi li ho ottenuti anche con l'affetto della gente. E per sapere quanto valgo non mi servono ad esempio 8 Champions League. Anche senza vincerle io so quanto sono forte".
Buffon su Chiellini
"Chiellini è il giocatore che farei prendere ad esempio ad ogni giovane. Non è nato con doti tecniche speciali, è diventato un campionissimo attraverso lavoro, mentalità ed intelligenza. Le doti nella vita e nello sport aiutano, ma non sono tutto. Chiellini è stato il più grande miracolo che abbia mai visto nel corso della mia carriera, e lo metto fra i più grandi in assoluto.
Buffon e il momento della Juventus
"Non posso dire nulla perché in questo momento ogni parola rischia di avere una accezione polemica e non mi va. Anche quando c'ero io a volte siamo partiti male, poi siamo arrivati in alto. Questione di DNA della squadra e dei singoli individui. Non tutti possono avere il DNA della Juventus, un club con una idea chiara ed un imprinting altrettanto chiaro".
Buffon sul valore di Maignan
"Quando tornai da Parigi alla Juve mi chiesero dei portieri. Dissi di Maignan del Lille, che però nessuno considerava. Mi chiedevo il perché. Quando il Milan lo prese mandai un messaggio a Maldini, dicendo che in pochi credevano in lui ma che avevano preso un grande portiere. Ed infatti è andata così".