Non è andata proprio giù a Radja Nainggolan la mancata convocazione dai prossimi Mondiali. Il calciatore ha annunciato, dopo poche ore dalla notizia, il suo addio alla Nazionale, mentre oggi ha spiegato il dialogo avuto con il Ct Martinez domenica pomeriggio. Questo il racconto rilasciato al quotidiano belga HLN: "Prima di tutto dico questo: il c.t. viene a Roma di domenica, ho pensato che fosse fantastico. Avrei fatto lo stesso al posto suo. Se ho un problema con qualcuno, vado da lui. Ha iniziato a dire che sono un top player con un ruolo importante nella Roma. "Se fossi un allenatore di club, costruirei una squadra su di te", ha detto. "Ma in nazionale non è possibile. Non ho abbastanza tempo per farlo". Ha anche detto che sono un calciatore troppo importante per partecipare al Mondiale come ventesimo della squadra. "Ci sono calciatori giovani che sarebbero contentissimi di entrare anche solo per un minuto, tu no". In parte capisco la sua spiegazione quando parla di scelta tattica. Ma poi penso: se due centrocampisti dovessero infortunarsi? Mette dentro i giovani? Ha pensato che in panchina mi sarei comportato male".

ADDIO ALLA NAZIONALE - "Sì, ne ho avuto abbastanza, il mio addio ai Diavoli Rossi è ormai segnato, non continuerò a combattere. Avevo già pianificato di fermarmi se non mi avessero fatto andare al Mondiale. È vero che lo scorso anno ho considerato di rendermi indisponibile per il Belgio, ma ho comunque sperato di poter partecipare a un'esperienza come il Mondiale. Era un mio sogno da bambino e ora mi è stato portato via, ma me lo meritavo".

LO SCONFORTO DEL NINJA - "Sono triste, meritavo di esserci. Sono arrivato in semifinale di Champions League e con la Roma ho giocato bene. Non posso fare più di così. Quattro anni fa non mi è stato permesso di andare al Mondiale, ma la decisione non era basata sulle mie prestazioni, giocavo ancora al Cagliari. Le circostanze erano diverse. Nel frattempo ho giocato 4 anni con la Roma, ho giocato bene e non sono stato ricompensato".

L'ULTIMO TENTATIVO - "L'ho rassicurato del fatto che sarei stato pronto se avesse avuto bisogno di me. Se necessario anche come 22esimo, in qualsiasi ruolo. "Dimmi soltanto cosa ti aspetti da me", gli ho detto. "Ma alla fine sei tu che prendi le decisioni". La conversazione è durata circa 20 minuti. Alla fine, mi ha detto che la sua scelta non era ancora stata presa, anche se non era questo il caso. Dalle sue spiegazioni, sapevo che al 70% non sarei andato. Perché venire a Roma? Ha avuto paura di avere problemi se mi avesse portato in Russia.Non ho mai causato problemi in panchina. Sono stato convocato 39 volte e ho giocato 30 partite, quindi ci sono già stato".

BELGIO IN RIVOLTA - "È una cosa difficile da capire. Ora sono nel libro dei guinness dei primati.Per essere l'unico giocatore a cui non è stato permesso di andare al Mondiale per due volte di fila. È una cosa talmente incomprensibile che riesco già a riderci su".

TROPPI PREGIUDIZI - "Non mi piace indossare una maschera. Sono chi sono. Se ad alcune persone non va bene, non posso farci niente. Non cambierò per loro. Sono stanco di essere sempre dipinto come un cattivo ragazzo. Il calcio è ancora un hobby per me. Ok, è diventato il mio lavoro, ma io voglio essere giudicato per le mie prestazioni, non per quello che faccio fuori dal campo. Dovremmo parlare diversamente di Maradona per questo motivo? Ognuno è libero di fare ciò che vuole se in campo gioca bene. Pensate che tutti i calciatori siano bravi ragazzi? Non me ne vergogno".

SILENZIO DOPO LA MANCATA CONVOCAZIONE - "Martinez ha provato a chiamarmi prima di annunciare le scelte alla stampa, ma ero in aereo. "Chiamami", mi ha scritto in un messaggio. Quando sono atterrato, era già evidente che non ero nei 28 convocati. Richiamarlo non avrebbe avuto molto senso".

BELGIO CAMPIONE, PERCHE' NO? - "In Russia non mi vedrete, vacanza è vacanza. C'è solo una cosa positiva di tutto questo: ho 5 settimane libere. Guarderò le partite in tv, anche per il rispetto che ho verso i miei compagni. Ho un rapporto davvero ottimo con tutti, dal primo all'ultimo calciatore. Hazard e Fellaini mi hanno scritto di rimanere calmo, ma mi capiscono. Così come Mertens, De Bruyne, Vertonghen. Gli auguro il meglio, spero che vadano il più avanti possibile al Mondiale. Abbiamo dei giocatori che possono permetterci di diventare campioni del mondo. Perché non crederci?".