Carlo Pinsoglio, portiere scuola Juve e classe '90, ha raccontato la vicenda che purtroppo lo ha visto protagonista contro i tifosi del Livorno. 

Colpa dell'estremo difensore, colpito con un pugno da un tifoso fuori dall'Hotel Continental, è stata la papera contro il Lanciano a pochi minuti dal termine che ha consentito ai rossoneri di pareggiare e classificarsi ai play out di Serie B proprio a discapito dei toscani: “Mi hanno accerchiato e insultato mentre salivo in auto. Poi, mentre io mi sono fatto avanti per prendermi tutte le offese e coprire mamma e papà, qualcuno mi ha preso alle spalle e mi ha sferrato un pugno in faccia. Mia madre si è messa a piangere, terrorizzata, e io non ho potuto neppure difendermi. 

Non mi lamento per le botte prese, ma per le ferite che ho dentro che mi fanno stare male, troppo male. Non so se riesco a spiegare cosa significhi commettere un errore e avere il peso addosso della retrocessione della mia squadra, di quella dei miei compagni e della delusione e della rabbia di migliaia di tifosi. Le violenze, poi, hanno complicato tutto. L’uomo che mi ha colpito l’ho denunciato e ho fatto bene. 

La papera? Chiedo scusa ai tifosi, quelli veri. Capisco anche gli insulti, ci ho sempre messo la faccia”.  

Adesso il Livorno ha ancora residue speranze di giocarsi la salvezza ai play out contro la Salernitana, infatti il 27 dovrebbero ritrovarsi in tribunale la Procura della FIGC e la Procura del CONI contro la sentenza della Corte d'Appello che ha restituito i punti al Lanciano annullandone una parte della penalizzazione. 
Palazzi vuole vederci chiaro, gli abruzzesi potrebbero essere nuovamente sanzionati con una penalità in classifica ed allora toccherebbe al Livorno giocarsi il play out contro la Salernitana.  

Intanto Pinsoglio non ha dubbi sul suo futuro: "Play out? In tal caso farò il mio dovere, come sempre. Ma il prossimo anno non resterò a Livorno. Quello che è successo è troppo grande da sopportare".