Mai banale e a ruota libera, Antonio Cassano, ex attaccante di Bari, Roma, Real Madrid, Sampdoria e Parma, si è raccontato ai microfoni di Sky Sport: tanti i temi trattati, tanti i retroscena raccontati.

Cassano: "Maldini, Ibrahimovic e Cassano, che ricordi!

Di seguito i passaggi più interessanti: "Sono il più grande talento degli ultimi anni sì, ma buttato via. Una cosa è cambiare e un'altra è mandare al paese tutti quanti, rovinare rapporti, non allenarsi: il professionista si comporta in altro modo. Ho oltrepassato il limite tante altre volte. Il Real Madrid è il mio grande rimpianto: a 23 anni sei nella più grande squadra della storia e non la sfrutti, la più grande scemenza che ho fatto nel calcio. Un'occasione clamorosa buttata dalla finestra, mi ha fatto capire quello che ero e cosa ho buttato via. Capello? Lui ha fatto tanto per me, io poco per lui. Alla Sampdoria, venivo da un anno e mezzo di buio al Real e mi sono rimesso in gioco, ho fatto qualcosa di straordinario, andando in Champions e in finale di Coppa Italia con una squadra normale. Maldini è il difensore che mi ha fatto dannare l'anima: con gli altri grandi difensori sapevo sempre come metterli in difficoltà, lui era veloce, rapido, forte fisicamente e con grande personalità, qualche problema me lo creava. Senza i miei problemi al cuore, al Milan avremmo vinto anche il secondo Scudetto: con Ibrahimovic avevo un rapporto favoloso, giocavo come lui voleva, impazziva per giocare con me. Non mi interessava fare gol, giocavo per lui. Vi svelo il mio vero soprannome: sono nato Peter Pan e morirò Peter Pan, anche se mi piace molto anche Fantantonio. Peter Pan però è più adatto, io sarò sempre un bambino. Il giocatore con cui ho avuto maggior feeling? Francesco Totti, in assoluto. C'era un'affinità unica, quando gli stava arrivando la palla sapevo già cosa avrebbe fatto".