Un attesa lunga, lunghissima. Soprattutto per un ragazzo di 24 anni in rampa di lancio, vogliosissimo di trasferirsi al Milan, e che dopo poche settimane rossonere ha dovuto fare i conti con un infortunio gravissimo. Che finora, finalmente, gli ha dato tregua.

Ha riassaggiato la convocazione già contro il Chievo, qualche giorno fa, Andrea Conti. Prima della gara s'era confessato, spiegando di essere "Molto emozionato, è come se fosse la prima volta. Sono stati mesi difficili per me e questa convocazione significa tanto, vuol dire essersi lasciati alle spalle un periodo brutto. Farei volentieri dei minuti a fine gara, ma dipende dalla gara". E in effetti la partita, più impegnativa del previsto, non ha consentito a Gattuso di fargli spazio. 

Sarebbe stata la sua sesta presenza, visto che sinora Conti ha giocato solo cinque volte tra campionato ed Europa League. Se la giocherà con Calabria - che peraltro ora è acciaccato - per il posto a destra, nel 4-3-3, in cui comporrà una catena assai promettente con Suso e l'ex compagno all'Atalanta Kessie.  Certo, dovrà ritrovare gli automatismi, il ritmo partita e la confidenza col campo, ma l'impressione è che nel rush finale di stagione darà comunque il suo contributo. Difficile, però, vederlo in campo già contro la Juventus il 31 o nel derby il 4 aprile. Più facile, invece, che l'8, in casa contro il Sassuolo, possa giocare uno spezzone di gara. Lo ha confermato anche il suo agenteGiuffredi, che a RadioRossonera ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al recupero del suo assistito: "Ad ora non lo si può considerare ancora pronto, ma ci affidiamo alle decisioni di Gattuso perché vuole bene ad Andrea come agli altri: saprà lui come gestirlo al meglio in termini di minutaggio. Non credo però che il contributo di Andrea per il finale di stagione potrà essere un granché perché mancano poche partite e perché per il pieno recupero ci vorrà tempo”.

Una rincorsa contro il tempo, che non vieterà al terzino di riprendere il suo percorso: "Andrea vuole riprendere il sogno di vestire una maglia importante come quella del Milan. Io gli dico sempre che può diventare uno dei simboli del Milan per i prossimi 10 anni e ripercorrere un po’ la carriera rossonera di Gattuso in termini di fedeltà rispetto alla squadra. Lui ora vuole solo ripagare l’affetto dimostrato dai tifosi, è incredibile d'altra parte pensare che lo amino così dopo solo poche partite. Durante l'infortunio sia Fassone e Mirabelli che Gattuso e Montella lo hanno sempre coinvolto e messo al centro del progetto, la conferma che il Milan è stata la scelta giusta".