Sergio Conceicao, allenatore del Milan, è intervenuto in conferenza stampa in vista del match contro il Torino di Paolo Vanoli, in calendario sabato alle ore 18:00.

Milan, Conceicao in conferenza

Di seguito uno stralcio del suo intervento:

"L'avversario è difficile, veniva da 7 risultati utili di fila e ha perso col Bologna; storicamente è una partita difficile per il Milan. Ma noi dobbiamo concentrarci: come stamattina, anche domani. L'atteggiamento deve essere quello: la nostra finale di Champions League è quella di domani. E va guardata ogni partita in questo modo".

E ha continuato: "Nel calcio c'è il bene e il male. E dopo ogni partita si ricomincia e il lavoro per la prossima partita. L'eliminazione ci è costata tanto e il giorno dopo è stato duro. Oggi ho visto il gruppo veramente concentrato. Sapevamo di essere più forti del Feyenoord, avevamo preparato bene la partita, poi per episodi e dettagli abbiamo perso. Avevo detto che il calcio è semplice: fare gol e non prenderli. Ma dentro questa semplicità c'è la complessità del calcio affinché diventi semplice; serve tanto a lavoro a vari livelli. È importante prendere questi dettagli e far evolvere i giocatori in questi dettagli: io comincio a vedere una evoluzione interessante e l'ultima partita mi ha dato questa risposta. Tempo non c'è, anche per colpa nostra, perché potevamo essere agli ottavi. Ora pensiamo al quarto posto e alla Coppa Italia. Ho visto i ragazzi bene, oggi molto molto bene".

Su Theo Hernandez

"Non mi piace parlare del colore dei suoi capelli: per me neri, bianchi o gialli è uguale, basta che siano professionisti e diano tutto. Theo è un patrimonio del club, ha dato tanto gioia ai tifosi. Lui sa di aver messo la squadra in difficoltà e ne abbiamo parlato in spogliatoio. Anche io commetto tanti errori. È un giocatore disponibile per giocare domani come gli altri 22".

Sugli infortunati

"Walker non disponibile. Pulisic non ha 90 minuti, Gimenez sta meglio ogni giorno che passa, ma non è ancora al top come vorremmo noi e ci stiamo lavorando, almeno per il modo di giocare che voglio io; serve che sia intenso durante i 90 minuti. Ho trovato giocatori in difficoltà da questo punto di vista, anche alcuni infortunati. Giocando ogni tre giorni, sempre partite decisive, dato che qua se si pareggia è come se si perde, stando sempre sulla linea rossa, non è facile fare questa gestione".