Jordan Veretout ha già conquistato mister Fonseca ed i tifosi della Roma. Dieci presenze in campionato ed un gol (contro il Napoli su rigore) per il centrocampista francese che ha così parlato in una intervista a 'France Football': "Nell’esperienza al Nantes ho imparato a gestire e passare la palla e a giocare nei piccoli spazi. All’Aston Villa ho lavorato sul fisico e sull’intensità. In Italia, ovviamente, c’è più tattica e più attenzione alla fase difensiva. A inizio carriera giocavo come numero 10, ma non mi sento a mio agio in quel ruolo, non mi piace stare vicino all’attaccante, devo partire da più lontano. Nel centrocampo a tre mi metto a sinistra e amo rientrare per cercare un passaggio e tentare la percussione. Amo fare gioco, ma devo migliorare nel gestire le forze. All’inizio pensavo che i grandi giocatori dovessero correre molto. Poi, in un Roma-Fiorentina, Nainggolan mi ha pressato ovunque per tutto il match. Nelle statistiche alla fine ho scoperto che aveva corso 3 km meno di me. Faceva corse intense, ma brevi, mentre io tendevo a fare corse più lunghe che mi stancavano di più. Oggi cerco di posizionarmi bene e pressare al momento giusto". 

La Roma - "Fonseca mi ha telefonato per parlarmi della sua visione di calcio e di come voleva che evolvessi. Ha guardato quasi tutte le mie partite e mi ha descritto come ho giocato. Mi è sembrato molto interessato. Mi voleva, poi sta a me guadagnarmi il posto sul campo e questo è quello che provo a fare tutti i giorni. Gli piace avere il possesso-palla, è un gioco che mi si addice. È una squadra nuova per me quindi ho bisogno di tempo. Sulla carta sostituisco una leggenda come De Rossi, ma non posso paragonarmi a lui". 

La morte di Astori - "Non avevo mai vissuto eventi simili nella mia vita privata. Ci penso ancora molto spesso. Davide, in modo assurdo, è morto nel sonno il giorno di una partita fuori. Era un grande capitano, mi aveva aiutato a integrarmi bene con la Fiorentina”.