Cinque anni ad incantare il Franchi, ora la finalissima di Conference League da avversario con il suo Olympiacos. Jovetic avrà ancora la Fiorentina dinanzi al suo cammino, in un incrocio che vale più di un semplice trofeo per il talento montenegrino. Ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, l'ex Viola ha presentato così il match del 29 maggio.
Jovetic verso Fiorentina-Olympiacos
Di seguito, uno stralcio delle sue parole:
Firenze una seconda casa
"Sarà la mia partita del cuore. A Firenze ho ancora casa, vicina allo stadio. I legami, certi legami, non si dissolvono. Ci sono ragazzi che sento ancora: Frey, Mutu, Kuz, Seferovic. Poi i tre magazzinieri storici della Viola, soprattutto Leo Marchetti. Amici. Mi sembra la sceneggiatura di un film. Veramente. Ho pensato anche un’altra cosa: l’anno scorso sono andate in finale nelle coppe europee tutte le squadre in cui ho giocato, l’Inter e il Manchester City, la Fiorentina, il Siviglia. Evidentemente toccava a me e ne sono fiero e contento perché è la prima finalissima della mia carriera".
L'album dei ricordi
"Sono cresciuto molto da quel 2008. Ci sta. È la vita. E da quando sono diventato papà di Luka, Stephanìe e Miodrag, che è il più grande con i suoi quattro anni, ho cominciato a vedere tutto diversamente. La mia Fiorentina? Sì, avevo i capelli lunghi, giocavamo bene, eravamo forti, compagni strepitosi, i miei gol al Liverpool, quella partita di Champions contro il Bayern Monaco in cui l’arbitraggio (Ovrebo, ndr) non fu esattamente perfetto, diciamo così… Senza quell’episodio saremmo andati in finale, ne sono quasi certo. Sa cosa ricordo più di ogni cosa? Il gol allo Sporting di Lisbona, quando vincemmo i playoff per andare in Champions League: ecco, lì cambiò tutto".
Il suo Olympiacos
"Non posso svelarvi i segreti nostri: sennò a Firenze leggono tutto (ride ndr)… Sì, El Kaabi è forte davvero. Prima non lo conoscevo ma ha una facilità nell’andare in gol strepitosa. Trentacinque gol dicono tanto... Abbiamo tanta qualità individuale. Poi, l’organizzazione e anche il pubblico: giocheremo in uno stadio che non è il nostro, però i nostri tifosi ci saranno e in numero enorme. Questo ci aiuterà. Sarà come giocare in casa".
Non esulterà in caso di gol
"Se esulterò in caso di gol? No, dovesse succedere non lo farei. Voglio troppo bene alla Viola, per una forma di rispetto, perché mi ha dato tanto".