Tre sconfitte di fila, quattro nelle ultime cinque. Il cammino recente della Sampdoria ha inaugurato una crisi di risultati e di gioco non da poco. E l'ultimo KO interno per mano della Salernitana ha acuito il tutto, con l'inevitabile conseguenza del ritiro pre Verona in programma da oggi. Il solo inserimento di Sabiri nei meccanismi offensivi evidentemente non basta. Del momento e delle possibili novità tattiche in casa blucerchiata (magari già dalla sfida del Bentegodi) ha parlato il ds Carlo Osti, attraverso le colonne de "Il Secolo XIX".
Sul momento della Sampdoria
"A me piace andare un po’ controcorrente. Nonostante la sconfitta con la Salernitana sia molto molto bruciante, provo a vederla in un altro modo. Se ad agosto qualcuno avesse detto che a cinque giornate dalla fine del campionato la Sampdoria avrebbe avuto 7 punti di vantaggio sulle terz'ultime, avremmo firmato subito".
Su Giampaolo e i giocatori
"Non voglio entrare nei dettagli sul nostro allenatore, perché mai come adesso davanti a ogni considerazione e a ogni opinione deve esserci la Sampdoria. E il conseguimento dell’obiettivo, il mantenimento della categoria. I calciatori l'altro ieri ci hanno chiesto di andare in ritiro per ritrovare subito stimoli, motivazioni e convinzioni. In questo momento non ci sono colpevoli n’è assolti. Compattezza? Penso che i calciatori abbiano notato e avvertito come la società intera si stia stringendo attorno alla squadra. Questa è l'ora della compattezza, non dei processi. Lo hanno dimostrato i tifosi allo stadio, in casa e in trasferta".
Sul ritiro
"Va interpretato come un’assunzione di grande responsabilità nel momento più delicato del nostro campionato. Questi tre giorni che passeremo insieme lontano da Genova devono servire per ritrovare spirito, capacità di concentrazione, coraggio, unione, tutto ciò insomma che serve per uscirne fuori. Abbiamo questo tesoretto, ma non significa certamente che possiamo perdere tutte le ultime cinque. Ognuna, anzi, va assolutamente preparata, interpretata e vissuta come se fosse la partita decisiva. E non vuole essere una frase fatta. È anche vero che proprio nelle ultime giornate i valori tendono maggiormente a livellarsi. Le partite presentano tutte un elevato coefficiente di difficoltà, ma una grande differenza nei mesi finale del campionato la fanno le motivazioni. E lì, sotto quell’aspetto, dovremo farci trovare al top. Non posso pensare che attualmente manchino le motivazioni a questa Sampdoria…".
Sul Verona
"Anche qui andrò controcorrente, ma dico che l’atteggiamento giusto è fare lezione degli errori di ogni tipo commessi sabato scorso, fare la giusta analisi, ma purtroppo non si può tornare indietro. La partita che conta adesso, più di ogni vittoria e di ogni sconfitta, è la prossima, in casa dell’Hellas. E bisogna fare in modo di scendere in campo sabato sera senza portarci addosso nessuna scoria negativa della partita con la Salernitana che possa condizionare la prestazione. Non è un dettaglio, anzi è un dettaglio ma di quelli che possono valere un risultato positivo. Giampaolo dovrà lavorare molto anche sotto l’aspetto mentale. La testa deve essere consapevole, ma sgombra. Al di là dei valori tecnici o atletici, è l’aspetto prioritario".
Sul modulo
"Giampaolo ha fatto capire che modificherà qualcosa, ma non è andato oltre. Se dopo 33 giornate di campionato abbiamo 29 punti, significa che non è stata certamente una stagione esaltante. Ma, ripeto, davanti a noi abbiamo ancora cinque partite che mettono in palio i punti che ci servono per raggiungere il nostro obiettivo. La squadra sta rendendo al di sotto delle sue possibilità, ma l'importante adesso è riuscire a raddrizzare la stagione e salvarci il prima possibile. La partita di Verona è davvero importante".
