Le non perfette condizioni di Calabria, suo giovane concorrente per un posto sulla destra, gli hanno consentito di tornare titolare. E stavolta, contro il Chievo, capitan Abate non ha deluso. Già, perché dopo il lungo forfait di Montolivo è diventato lui, il (quasi) 30enne di Sant'Agata del Goti - li compirà tra meno di un mese - l'uomo di lungo corso della rosa rossonera, considerato che il suo arrivo nella famiglia Milan risale addirittura al 1999, prima della stagione con gli Allievi Nazionali nella stagione 2002-2003, i tanti prestiti (Sampdoria, Torino, Napoli, Empoli, Piacenza e Modena) ed il ritorno alla casa madre, nel 2009. Da lì in poi sono arrivate 8 stagioni da titolare, compresa questa, condite da 2 gol in 233 presenze. E, adesso, l'ennesima rinascita, sotto la cura Montella. Un progetto in cui Abate credeva: "Ci hanno buttato tanto fango addosso, ma abbiamo giocatori di qualità, con principi morali molto forti, importanti, senso di appartenenza, c'è un bel gruppo italiano. Siamo partiti a fari spenti, nessuno credeva in noi ma con lavoro e umiltà piano piano stiamo mettendo mattoncino su mattoncino e non ci vogliamo fermare - così il fluidificante a Sky - Vogliamo migliorare, abbiamo tanti giovani che ci portano quel pizzico di follia che fa sempre bene. Siamo un bel gruppo che lavora insieme da vari anni. Il mister ha ragione quando dice che abbiamo bisogno di spensieratezza, di liberare la testa, di pensare positivo. Si vede che respiriamo una bella atmosfera".
Un elogio a Montella: "Anche senza risultati, all'inizio, il mister è stato bravo a isolarci da tutto e da tutti, siamo molto concentrati su quello che facciamo, è un lavoro dispendioso dal punto di vista mentale ma i risultati piano piano si stanno vedendo. Ci sono tanti margini di miglioramento, stiamo facendo bene dal punto di vista del gioco ma possiamo migliorare ancora tanto". Occhio, però: serve continuare a volar bassi. "Non eravamo così da buttare fino a un paio di mesi fa, magari non saremo da scudetto adesso, ci vuole equilibrio, nelle grandi squadre ti ritrovi dalle stelle alle stalle in un attimo. Vedremo intorno a Natale come sarà la classifica, vedremo se abbiamo avuto dei miglioramenti costanti. E' ancora presto, bisogna pensare a partita dopo partita, alla nostra crescita e a fare più punti possibili. Ci sono tutti i presupposti per fare bene, non so se era possibile pensare che potevamo essere secondi in classifica all'ottava giornata, sicuramente ci siamo e ci godiamo il momento. Contro la Juve non vinciamo da 8 partite, è tanto, brucia ancora la finale di Coppa Italia in cui meritavamo qualcosa di più, affronteremo ora i più forti e vedremo fino a dove arriverà la nostra crescita. Dobbiamo essere positivi, magari vinceremo ma è una partita da tripla. Partiamo sfavoriti perchè sono la squadra più forte ma nell'arco dei 90 minuti può succedere di tutto, soprattutto in uno stadio come San Siro".