Quando Mino Raiola, poco più di 20 giorni fa, aveva provato a buttar giù una possibile bozza di squadra ideale, ed in porta aveva messo un neanche 16enne Gianluigi Donnarumma, probabilmente nessuno ci avrà fatto caso. Ed invece avrebbe dovuto, perchè Gianluigi, domenica, si accomoderà in panchina a San Siro, con indosso la casacca del Milan. Da secondo di una colonna come Christian Abbiati.
Mino non sbaglia un colpo, verrebbe da dire. Anche perchè la strada del piccolo - ma alto 1.96! - portiere rossonero sembra tutta in salita. I suoi coetanei di età a stento arrivano in Primavera, Donnarumma, invece, assaggierà il calcio dei grandi. Perchè? Innanzitutto perchè Diego Lopez è squalificato ed Agazzi infortunato, e quindi l'esigenza di un secondo portiere da portare in panchina era incombente. E poi perchè di Gianluigi, nome che in fatto di portieri proprio male non deve portare, si dice un gran bene. Tanto che qualche anno fa provarono a prenderlo anche Inter, Juve e Fiorentina. Ma “dovevo andare all'Inter, mi avevano cercato anche Juve e Fiorentina, ma la scelta l’ho fatta io, perché sono sempre stato tifoso milanista, pur essendo di Pompei”.
Fratello di Antonio, cresciuto pure lui nelle giovanili rossonere ma ora di proprietà del Genoa ed in prestito al Bari, Gianluigi non ha mancato di rimarcare la sua fede rossonera. Ora, dal campo, lo separa solo un certificato medico, visto che il giovane portiere compirà 16 anni solo mercoledì prossimo, ed il regolamento della Lega prevede che un 15enne possa giocare nella massima serie solo previo certificato medico che, in sostanza, attesti l'idoneità fisica del ragazzo. Una semplice formalità per chi si concederà il lusso, pur di stare in panchina a San Siro, di saltare l'amichevole dell'Italia Under17. Ha chiamato il Milan, e a 15 anni scusate se è poco.