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Roberto Donadoni, ex ct della Nazionale, ha parlato del lavoro di Roberto Mancini nel corso di un'intervista concessa al Corriere dello Sport. Queste le parole dell'ex commissario tecnico azzurro che aveva guidato l'Italia nel 2008.

 
Intervista a Donadoni sulla Nazionale

  
Donadoni, cosa le è piaciuto di più domenica dell’Italia?  
«Lo spirito, il ritmo e l’atteggiamento aggressivo. Gli azzurri hanno tolto l’iniziativa alla Polonia fin dai primi minuti e meritavano un successo più ampio».  
  
Sacchi prima e Mancini adesso dicono che il risultato si conquista con il gioco, cosa ne pensa?
«Concordo in pieno. Quando una squadra ha un certo tipo di mentalità e di atteggiamento, pensare di cambiarli solo perché devi ottenere per forza un risultato sarebbe sbagliato. I principi devono rimanere sempre gli stessi. Magari si può aumentare l’aggressività e avanzare la pressione. Mancini ha fatto questo e il lavoro efficace degli attaccanti ha impedito alla Polonia di creare occasioni nonostante in avanti avesse un certo Lewandowski».   
  
Bastoni, Locatelli e Barella: quale giovane l’ha più sorpresa?  
«Non parlerei di singoli perché la peculiarità di questo gruppo è lo spirito “giusto” che tutti gli interpreti hanno. Vi faccio un esempio: Bernardeschi, Belotti e Immobile in fase di non possesso si sono sacrificati nel pressing e gli altri li hanno seguiti avanzando il baricentro. Tutto il resto è venuto di conseguenza: se attaccare alti gli avversari non è un peso o una fatica, ma ti dà gusto, la strada è giusta perché spesso riconquisti la sfera in zona pericolosa e ti riproponi subito. Ciò premesso, Barella ha fatto il movimento perfetto nell’azione del 2-0, Bastoni e Acerbi hanno giocato la palla costruendo bene da dietro e Locatelli ha mostrato personalità. Tutti bravi. Anche chi è entrato come Berardi».   


Qual è il merito maggiore del ct?  
«Il coraggio che ha avuto nel puntare sui giovani. Quando si fa, ci vogliono i ragazzi giusti, ma anche la pazienza di aspettarli un po’. Lui ci è riuscito».  
  
E’ giusto considerare l’Italia tra le 3-4 favorite all’Europeo?  
«Non bisogna commettere l’errore di pensare a lungo termine. La Nazionale deve “solo” crescere, migliorare gara dopo gara. Mi auguro che disputi un Europeo di alto livello, ma niente pressioni. Ora battiamo la Bosnia e chiudiamo al primo posto il girone di Nations. Giugno è lontano».  


 

Donadoni (Getty)
Donadoni (Getty)