Non dite che non ve l'avevamo detto. Nella squadra di de Boer, difatti, da tempo ripetiamo che il giovane Gabigol (l'acquisto più importante della sessione estiva, forse insieme a Joao Mario) avrebbe trovato poco spazio. 

E ad oggi l'Inter, a meno di infortuni e/o rivoluzioni, difficilmente prevede l'impiego del 20enne brasiliano, a cui sinora sono stati concessi la miseria di 15' in campionato. Considerato che il suo cartellino, a conti fatti, è costato ben 29.5 milioni, ogni suo minuto di gioco è costato quasi 2 milioni. "Segnare domenica contro il Cagliari? Se Dio vuole...": parlava così il giovane nerazzurro, prima della partita contro il Cagliari, in cui anche nel momento di maggiore necessità, quando s'era andati sotto, ha piuttosto preferito dar spazio a Jovetic ed Eder, piuttosto che concedere un'occasione all'ex Santos che aveva ben figurato in amichevole contro il Lugano

Di lui, nell'ultima conferenza stampa, il tecnico olandese ha detto che "quando si arriva da un altro Paese c'è bisogno di adattarsi, ma sta lavorando benissimo. Tatticamente deve ancora migliorare, ma è normale. Giocava in modo diverso in Brasile". E difatti adesso fa fatica a inserirsi nel 4-2-3-1 del tecnico, in cui il ruolo di centravanti è a totale appannaggio del contestatissimo Icardi, il vertice alto è sempre, e meritatamente, Banega, e sulle corsie serve un lavoro supplementare ed una dedizione che solo Eder, Candreva e Perisic, i più impiegati sinora da ali, possono garantire. 

Non Gabriel Barbosa, che ha caratteristiche proprie del fantasista, con numeri da seconda punta, che preferisce partire da destra per accentrarsi ed esplodere il letale mancino. Una caratteristica virtuosa, che in ogni caso faticherà ad esprimere, in nerazzurro, finché de Boer non deciderà di dargli spazio.

Ezio Azzollini