Con Stefano Pioli, le opportunità non sono state moltissime. Davide Santon aspetta il suo momento, e nel frattempo si racconta ad Inter Channel. Intervista a tutto tondo per il terzino nerazzurro, dall'esplosione in nerazzurro al suo ritorno, non dimenticando la parentesi inglese che gli ha concesso di conoscere la sua attuale moglie. Questo un estratto delle sue dichiarazioni.
QUEL SOPRANNOME DI "BAMBINO" - "Bel nickname avuto dal mio esordio, quando ero un ragazzino. Adesso sono un po’ cresciuto. In Primavera ho giocato poco, non ho giocato neanche mai il Viareggio, sono stato convocato a Brunico con la prima squadra. Ho giocato con Giovanissimi, Allievi Nazionali. Ero ala destra, segnavo 15/20 gol a stagione".
I RIMPROVERI DI MOURINHO... - "Tante volte diceva ‘Non andare con Mario’. E io dicevo ‘Mister siamo amici’. Siamo stati tanto amici, in un periodo stavamo sempre insieme, andavamo insieme in macchina, io non avevo la patente, lui sì".
LA MIA AVVENTURA A MILANO - "A 10 anni il primo provino per l’Inter, giornata indimenticabile. Poi ho giocato per quattro anni in una squadra del mio paese, poi a 14 anni sono arrivato qui. È stata dura all’inizio, abitavo in un paesino di 3mila persone. E' un’esperienza che fa crescere, a casa si è abituati ad essere coccolati. I miei genitori, comunque, non mancavano mai. Mi facevano sentire sempre la loro presenza. Io comunque sono sempre stato abituato a pensare più al calcio. In ogni caso mi sono diplomato con 62. Quell’anno c’eravamo io, Balotelli, Obi, Destro. Obi ha preso 67, Balotelli e Destro 60. La soddisfazione di avere due punti in più".
EPPURE HO INIZIATO DA... - "Tutti ora mi vedono come terzino sinistro, io ho iniziato giocare da terzino sinistro a 18 anni, quindi ho ricevuto tante critiche per il mio modo di giocare. Io ho giocato sempre da esterno alto o punta centrale. Se mi ha spostato Mourinho, comunque, vuol dire che ci aveva visto bene".
COSA NON FUNZIONO' CON L'INTER - "Ho avuto un periodo di fiducia massima, sono partito come ‘il nuovo Facchetti’, ‘il nuovo Maldini’. Poi è arrivato un periodo in cui ci sono state troppe pressioni, ci si aspettava sempre di più. Ero molto giovane, ho iniziato ad avere prestazioni non di livello, la fiducia è andata sempre più giù e quando giochi senza fiducia non va bene. Parte tutto dalla testa. Quando la testa non c’è o non hai fiducia nei tuoi mezzi difficilmente fai ottime prestazioni. Ho commesso tanti errori sicuramente".
LIBRI - "È bello, ma non ho letto tanto ultimamente. Berni, il mio compagno di stanza, invece legge molto. Leggo e guardo film sia in italiano che in inglese".
PIOLI - "Sto giocando un po’ meno, la mia voglia di giocare è tanta, ma la squadra vene prima di tutto. Quelli fuori sono quelli che devono dare la carica a quelli che giocano dicendo di dare di più e di essere sempre sul pezzo. La voglia di giocare è tanta, sono gioVane, ho 26 anni. L’importante è raggiungere l’obiettivo quest’anno, a giugno vedremo cosa si deciderà di fare, spero arriverà la mia possibilità".