Roberto Mancini ha deciso. L'attaccante del Cagliari Joao Pedro ed il difensore della Lazio Luiz Felipe saranno chiamati in Nazionale per essere valutati in vista degli impegni di qualificazione ai Mondiali. 

Mancini chiamerà Joao Pedro e Luiz Felipe per lo stage

Secondo le ultime notizie in arrivo da Coverciano, il ct della Nazionale italiana Roberto Mancini avrebbe dato il suo "ok" per visionare da vicino i brasiliani Joao Pedro e Luiz Felipe, in arrivo da Cagliari e Lazio, interessati a un cambio di Nazionale. I due calciatori dovrebbero essere chiamati dal commissario tecnico azzurro per lo stage di gennaio che servirà per valutare il loro ingresso nel gruppo per partecipare ai playoff mondiali di marzo. 

Portogallo il pericolo principale, le ultime

Proprio dell'impegno durante il playoff di marzo ha parlato l'ex attaccante della Nazionale portoghese Nuno Gomes, al Corriere dello Sport.

 
 
Nuno Gomes, l’ipotesi di uno spareggio tra il Portogallo e l’Italia per un posto ai prossimi Mondiali le piace? 
«Per niente, ma purtroppo è andata così. A me e a tutti gli amanti del calcio dispiace molto non vedere una delle due in Qatar. Sarà dura e difficile guardare un Mondiale senza una o addirittura entrambe le vincitrici degli ultimi due Europei. Il sorteggio purtroppo è andato così». 
 
Secondo lei gli organizzatori del Qatar preferirebbero veder arrivare l’Italia o Cristiano Ronaldo? 
«Andrebbe chiesto a loro... CR7 è CR7, ma anche voi avete grandi giocatori e una tradizione importante. Sarebbe stato meglio ci potessero essere entrambe». 
 
Sorpreso che azzurri e portoghesi siano finiti ai play off? 
«Sì, ma nel calcio anche i favoriti devono dimostrare in campo che sono i migliori. L’Italia era la miglior squadra del suo girone, ma per una ragione o l’altra, non è riuscita a fare più punti della Svizzera. Anche noi eravamo i più forti del nostro gruppo, però all’ultima gara non abbiamo fatto bene ed eccoci qua...».  
 
Con Ronaldo in campo, il Portogallo è favorito sull’Italia?  
«Avere Ronaldo è un punto in più per noi perché Cristiano fa la differenza in qualsiasi momento. Speriamo stia bene a fine marzo». 
 
Lei dunque non crede che la personalità di CR7 sia “ingombrante” per allenatore e compagni? 
«Il compito di gestire certe situazioni spetta al tecnico. So che di questo argomento si è parlato molto alla Juventus e anche adesso al Manchester. Non è la squadra che si deve adattare a Cristiano, ma è chiaro che da solo non può decidere le gare e ha bisogno dei compagni. Il calcio non è il tennis». 

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