Interrogato a casa da Sky Sport, l'attaccante del Crotone Maxi Lopez ha parlato della sua quarantena in Calabria: "Qui sembra quasi estate, fa caldo. Ho cambiato tante volte squadra. Non ho mai avuto tempo di provare un progetto, di sentire l'appartenenza. A volte per colpa mia, altre volte per colpa degli altri. Ho girato tanti Paesi, imparato tante lingue, ma il mio punto fermo è l'Italia che si è rivelato il Paese che non sono mai riuscito a lasciare. Quindi proverò a restare qui. Il gruppo che c'è qui a Crotone è una famiglia".

Sull'esperienza al Milan: "È stata un'esperienza incredibile. Quando sono partito da Catania, arrivai in albergo a Milano e firmai subito. Ma in quel momento il Milan stava cercando anche un'altra punta, che era Tevez, e mi ricordo che Braida mi disse di aspettare un paio di giorni. Solo che poi è stata una settimana. Quindi ero in albergo e non potevo tornare a Catania perché avevo firmato. Avevo una proposta per un contratto di quattro anni anche dall'Inghilterra, ma ci tenevo a giocare per il Milan".

Il rapporto con Lo Monaco e Mihajlovic: "Il rapporto che avevo con Lo Monaco a Catania era molto simile a quello che avevo con Mihajlovic, era amore e odio, ma ci volevamo bene. Io avevo comprato una Ferrari appena arrivai e lui diceva che non era una cosa giusta, mi minacciava, mi voleva bucare le gomme. Poi ho cominciato a segnare molto e si è calmato un po'. Quando Sinisa mi diceva di parlare a quattrocchi in genere non era niente di buono. Andai alla Sampdoria, mi allenai al massimo e pochi giorni dopo segnai nel derby".

Maxi Lopez: "Vorrei un punto d'incontro con Wanda"

"Speriamo di trovare prima o poi un punto d’incontro, più che altro per i ragazzi. Uno può essere d'accordo o meno su tante cose, però quando c'è una certa tranquillità e c'è un accordo è tutto più semplice per i figli. Non è facile, non li vedo quanto vorrei e non passo con loro tanto tempo. Quando me ne sono andato in Brasile è stato anche per i troppi problemi personali che non mi facevano concentrare: forse cambiare aria mi avrebbe aiutato con il lavoro. Loro sono alla base di tutto Tante volte ho provato a tenermi lontano da queste cose, perché sono stressanti e a volte più che il cuore è la testa a risentirne, e per un calciatore è fondamentale avere un certo equilibrio. Quando manca, è difficile poi. Ovviamente sarebbe stato tutto molto più semplice pensando solo al calcio, ma questa è la vita".

Maxi ha giocato insieme a Messi al Barcellona: "Avere un rapporto con Messi e Maradona è la cosa più bella per un argentino. Con Leo abbiamo fatto tante partite alla PlayStation, tanti asado insieme: è sempre stato un ragazzo umile, alla mano".