Cyriel Dessers, attaccante della Cremonese, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell'attaccante, tra i titolari di questa stagione senza trovare ancora la rete.

Dessers sul gol che manca


Impatto con la Serie A?
«C’è l’arrivo in un Paese e in un campionato diversi, tante cose che succedono in fretta ma sono ancora molto felice di essere qui a giocarmi questa possibilità».


Sei partite, zero gol. È dura la Serie A?
«Sì un campionato difficile e avversari tosti per una neopromossa. Più duro di quello olandese e belga, ma lo sapevo. Anche per me, venendo da club abituati a lottare per il titolo, non sarà facile. Non ho ancora segnato ma ci sono andato vicino a Roma o col Sassuolo. L’anno in cui sono stato capocannoniere in Olanda avevo fatto un gol nelle prime 6 gare».



Dessers sul ruolo in campo

 


Modulo preferito?
«No, l’identità l’abbiamo avuta fin da subito. Con Fiorentina e Roma abbiamo giocato a viso aperto. Poi, come ho detto, ogni partita è a sé e Alvini è un maestro della flessibilità, si adatta benissimo all’avversario».


Lazio?
«All’Olimpico sono andato vicinissimo a segnare e ho dimostrato di poter fare bene in Serie A. È un calendario tosto, la Lazio è forte ma ora siamo più solidi in difesa e se miglioriamo anche davanti possiamo dare la prima gioia ai nostri tifosi allo Zini».


Esultanza alla bandierina?
«Eh, lo spero (ride). L’ho fatta un paio di volte la scorsa stagione col Feyenoord e un paio col Genk in luglio. Sotto la curva grigiorossa sarebbe fantastico ma non vorrei focalizzarmi su me stesso, penso prima alla squadra e alle vittorie, poi i gol arriveranno».

Intervista a Dessers sui gol


Che tipo di attaccante è e come va sfruttato al meglio?
«Sono un uomo d’area. Lì posso fare davvero la differenza. Contro Roma e Atalanta, per esempio, ho fatto a sportellate coi difensori su palle vaganti o rilanci lunghi di Radu. Il prossimo step è cominciare a creare occasioni pulite da finalizzare».


Capocannoniere della prima Conference.
«Un titolo che mi ha riempito d’orgoglio, contro squadre e attaccanti top come Kane, Abraham, Milik. Ora però voglio iniziare a segnare in Serie A».


Dal calcio belga e olandese sono arrivati tanti altri giocatori.
«Ho affrontato molti di loro. De Ketelaere ha già fatto intravedere le sue qualità, lo stesso Vranckx ha tante potenzialità, su Lukaku cosa si può dire di più. È bello trovare facce amiche ma ancora di più batterli come avversari».


Ma alla fine ha scelto la nazionale della Nigeria.
«Sono metà belga e metà nigeriano ma quando ho ricevuto la chiamata delle Super Eagles non ho avuto dubbi. Giocare per il Paese di mia madre è un onore. Che sogno la prima rete in nazionale quest’estate!».

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