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Bartosz Bereszynski, difensore della Sampdoria, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Queste le parole del polacco, tra le migliori sorprese della squadra doriana.

Intervista a Bereszynski sul rendimento

«Mi sembra un ragionamento profondamente stupido considerare un difensore tanto più forte quanto maggiore è il numero di cartellini gialli che prende in una stagione. Perché un’ammonizione, a mio giudizio, significa avere commesso un errore e dunque evidenzia un problema. Doppio: per chi commette il fallo e per la sua squadra. Posso perdere dei duelli, certo, anche se in media ne vinco il settanta per cento. Il mio scopo è questo: perché il fallo è un’opzione che cerco sempre di non considerare».

Solo due gialli?

«Quando arrivai in Italia, avevo 24 anni. Non ero più un ragazzo, ma un giocatore già formato. Qui, però, ho dovuto lavorare molto sul piano tattico, ed è stato fondamentale. Un lavoro di cui ho poi beneficiato anche negli anni successivi».

Intervista a Bereszynski sugli allenatori


Dica la verità: a Genova ha avuto dei buoni maestri.


«Vero. A cominciare da Giampaolo. Ma mi sto trovando molto bene con Ranieri, anche perché la sua difesa a tre ben si adatta con il gioco che Paulo Sousa, il nostro c.t. della Polonia, fa in nazionale. Lui cura moltissimo gli aspetti tattici. E per me, il 3-5-2 della Samp si è rivelato di grande aiuto».

Intervista a Bereszynski su Candreva


Quest’anno l’arrivo di Candreva sulla fascia destra l’ha aiutata?


«Assolutamente sì. Per tre stagioni con Giampaolo ho giocato senza esterno di fascia, ora Antonio ha portato grande qualità ed esperienza in quel ruolo. Non solo: nelle ultime partite mi ha aiutato tanto pure in fase difensiva».


Riuscirete a sfatare la vecchia storiella della Sampdoria che va in flessione a primavera?


«Ne sono certo, ce lo chiede il mister. Ora dobbiamo guardare chi ci sta davanti in classifica. Quest’anno, poi, siamo molto più forti della stagione passata. Penso pure a un giocatore come Damsgaard, uno alla... Ilicic. Mikkel sembra non avere grandissima forza nei muscoli, ma ce l’ha eccome nelle gambe, è difficile fermarlo. Un profilo da squadre top, pensa tutto il giorno al calcio».

Bereszynski (Getty)
Bereszynski (Getty)