Intervenuto in qualità di relatore al convegno "TedxYouth" all'Audutorium di Roma, il portiere giallorosso Morgan De Sanctis ha parlato dei tragici attentati di ieri a Parigi, di Szczesny e del suo futuro, lanciando anche un appello ai tifosi. Di seguito le parole dell'ex numero uno del Napoli.

 

 

PARIGI - "Non si può rimanere indifferenti rispetto a cose che ci coinvolgeranno tutti per il resto della nostra vita. Non ci sono aggettivi per descrivere quello che sta succedendo. Per fortuna Garcia e i giocatori della Roma impegnati allo Stade de France (Digne e Rüdiger, ndr) stanno ben, ma questo lascia il tempo che trova rispetto al dramma che stiamo vivendo".

 

 

FUTURO - "Mi sento bene, lo dimostro ogni giorno, in allenamento e quando vengo chiamato in campo. Ho il dovere di farlo, certamente, ma non mi sento e non mi vedo in nessun altro ruolo se non quello del calciatore. Se a giugno queste saranno le mie condizioni non ci penso proprio a smettere. Adesso però non è il momento di pensarci, abbiamo una stagione importante, dobbiamo darci tutti una mano e fare le cose per bene. A dicembre o poco dopo vedrò la società, la mia priorità è continuare con la Roma, ma io non metterò spalle al muro nessuno e nessuno lo farà con me".

 

 

 

SZCZESNY - "Szczesny vuole tornare all'Arsenal? È stato onesto, magari poteva mettere in secondo piano l'onestà rispetto all'opportunità di dire certe cose, ma è stato soltanto sincero, dicendo quello che sentiva e basta. Non mi farei tanti problemi, fossi negli altri penserei meno al protagonismo del ruolo del portiere e più alla qualità dei nostri risultati. Diamogli fiducia senza pensare agli scenari futuri, che non dipenderanno poi solo dagli interpreti".

 

 

TIFOSI - "Vorrei che i tifosi tornassero allo stadio, nel rispetto delle decisioni prese dalle istituzioni, ma personalmente non sono quasi mai stato allo stadio da tifoso. Pertanto ritengo anche sacrosante delle situazioni che loro rivendicano, ma la situazione ora è questa. Per noi sono fondamentali, è vero, quindi tornassero allo stadio in modo corretto e le istituzioni cercheranno di far tornare le cose a quello che erano prima, cioè alla normalità".