Raffaele Palladino vuole stupire ancora. Il tecnico del Monza ha parlato alla "Gazzetta dello Sport" in vista della prossima stagione.
Sulla nuova stagione
«Ho trovato i ragazzi allenati, sono stati bravi a seguire il programma che avevamo lasciato. Grandi professionisti, sembra di non aver mai staccato. Ho chiesto di avere fame, di sacrificarsi e di lavorare».
Su Berlusconi
«Il presidente mi manca, ma proprio umanamente. Mi mancano le sue telefonate a parlare di calcio, mi mancano i suoi consigli. Sono stato male in quei giorni, mi ha dato tanto. C’è il nostro a.d. Adriano Galliani che ci fa sentire supportati sempre, in ogni situazione. La società resta solida e sana, organizzata e ambiziosa».
Su Galliani
«Ovviamente è provato dal dolore per la perdita, ma anche più motivato di prima. “Dobbiamo portare avanti le idee del presidente Berlusconi” ripete. Quindi i suoi valori: i giovani, gli italiani. La società lavorerà ancora di più anche per questo senso di responsabilità. E poi sul mercato noi abbiamo il fenomeno, Galliani».
Sulla sua maturazione
«Sono cresciuto come uomo grazie ai miei giocatori. Gestire un gruppo di grandi uomini ti fa maturare. Mi hanno dato tanto. Dal punto di vista tattico ci saranno accorgimenti perché il mio lavoro ti obbliga a evolverti. Passato? Vedo un campionato eccezionale che resterà nella storia con l’undicesimo posto finale. Ma ora si azzera tutto. C’è semmai un percorso da portare avanti e i ragazzi lo hanno capito. Abbiamo creato le basi solide e messo dentro la convinzione mentale di poter giocare a certi livelli».
Sui nuovi acquisti
«La conferma di Armando Izzo era fondamentale, per noi è un top player. Giorgio Cittadini è un profilo giovane, un centrale di sinistra, è un ragazzo molto equilibrato. Ci mancava uno con le caratteristiche di Roberto Gagliardini, viene qui per riscattare gli ultimi due anni in cui ha giocato poco, è nel pieno della sua maturità. Valentin Carboni è un talento puro da affinare: ci punto, come su Samuele Vignato. Sono i trequartisti del futuro».
Sul rinnovo
«Ci sono stati interessamenti di altre squadre, è vero. Ma avevo dato la parola, avevo stretto la mano a Berlusconi e Galliani dicendo che sarei rimasto almeno per un’altra stagione. Credo nella riconoscenza. Solo un anno? Non è determinante».