Lunga ed interessante intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport da Pierluigi Collina, ex direttore di gara ed oggi presidente della commissione arbitri della FIFA: tanti temi trattati, dal suo atteggiamento in campo al fallo di mano in area, passando dalle interviste degli arbitri e l'utilizzo del VAR. Di seguito le sue parole.
Collina sul suo atteggiamento in campo
"Credo di aver contribuito a modificare l’approccio degli arbitri alla partita. Piccoli e grandi accorgimenti che erano normali per me ma non per i colleghi e che oggi, invece, sono routine per la classe arbitrale. Com'ero in campo? Partecipe, perché ho sempre vissuto fino in fondo i momenti della partita, reagendo a essi nella maniera che più mi sembrava adeguata".
Collina sulla prima spiegazione in campo
"Sono stato il primo arbitro a spiegare una decisione a partita in corso, successe in un’Inter-Juve del ’97, mi sembrò una cosa naturale spiegargli il perché di una decisione atipica. Prima con Bergomi in campo e poi con Hodgson in panchina, che dandomi la mano mostrò a tutti di aver capito".
Collina sulle interviste degli arbitri nel post-partita
"Parlare è facile. Bisogna farlo nei tempi e nei modi giusti. E comunque, gli arbitri che possono andare in tv a spiegare le loro decisioni appartengono a un’élite che è già in grado di sopportare le pressioni, anche quelle mediatiche. Pensiamo piuttosto al ragazzino che viene picchiato in una partita delle categorie giovanili, per un rigore o un’espulsione. Lì la funzione dell’arbitro è permettere a dei coetanei di divertirsi insieme e di imparare quel che gli servirà nella vita: il gioco di squadra. Non capirne la portata sociale e educativa è gravissimo. Ed è ancora più grave quando a non capirlo sono innanzi tutto i genitori".

Collina sull'impatto del VAR nel mondo del calcio
"Estremamente positivo. Nel 2014 partecipai alla prima riunione in cui venne discussa l’opportunità di dotare l’arbitro di un supporto tecnologico. È uno strumento che sarà sempre più utilizzato. Perciò ne semplificheremo l’utilizzo, riducendone i costi e le persone coinvolte. Sicuramente il ricorso alla Var va perfezionato: è come un bambino che ha imparato a camminare non ancora a correre. L’obiettivo è quello di uniformare il suo utilizzo dappertutto".
Collina sui falli di mano in area di rigore
"Se noi punissimo solo gli atti volontari, i rigori sarebbero pochissimi, proprio per questo è stata cambiata la regola: prima la volontarietà era la conditio sine qua non, invece è solo una delle condizioni che rendono punibile il contatto tra mano o braccio e pallone. La più ovvia e banale. Ma ci sono altre situazioni dove non c’è dolo, ma colpa. E anche quella va sanzionata. La colpa nasce quando le braccia sono in una posizione che non è giustificata dal movimento del calciatore".