Si gode il momento della Sampdoria il suo estremo difensore Emil Audero, ma per alzare l'asticella degli obiettivi è davvero presto: lo mette in chiaro il portiere blucerchiato, che intervistato dalla Gazzetta dello Sport parla anche dell'importanza di Ranieri, della Nazionale e dei tempi alla Juventus.
"Più stai insieme ai tuoi compagni, più cresce l’intesa e meglio ti conosci. Con Ranieri lavoriamo dall’ottobre di un anno fa, ma nel post lockdown, giocando ogni tre giorni siamo migliorati tanto salvandoci con quattro turni di anticipo. E quest’anno, tolte le prime due gare, abbiamo fatto molto bene, perché abbiamo ben compreso le intenzioni del mister. C’è la giusta mentalità, ma la nostra identità è ancora da definire. Mi trovo bene nella programmazione della settimana, e pure da parte mia c’era in un certo senso voglia di riscatto".
Audero e la Samp, obiettivi e forza del gruppo
"Pensiamo a raggiungere in fretta quota quaranta, e stop. Mix tra esperienza e età verde? Il giusto compromesso fra questi due elementi ti porta a lavorare nel miglior modo possibile. Vincere aiuta a vincere, e così crescono fiducia e determinazione. Mancano i tifosi per l’adrenalina che ti danno, ma allo stesso tempo in questo modo in una squadra magari ancora in fase di definizione si sentono bene le voci del mister e dei compagni. Così, puoi darti una mano l’uno con l’altro".
Audero e il ruolo di costruzione del portiere
"Verre contro la Fiorentina? Lì avevo cercato di mettere palla oltre la linea dei difensori. In senso assoluto, forse questa definizione era più corretta quando avevamo Giampaolo. Dipende dalle situazioni: club come Sassuolo e Manchester City usano tanto il portiere in questo senso come giocatore di movimento, altri tecnici ne fanno un uso più moderato".
Audero, il sogno Italia e la gavetta Juve
"Normale che la Nazionale sia un obiettivo che uno si pone, partendo però dal buon lavoro fatto con il club. Ma non è un’ossessione: semmai, un punto importante nella carriera di un giocatore e, vista la mia età e il mio passato con l’Under 21, c’è la voglia di conquistarla. Ogni anno è stato importante nella mia carriera, ma sedevo sceglierne uno, paradossalmente penso a quello in cui avevo giocato meno, ed ero terzo portiere nella Juventus. Fu molto importante e formativo. Mi allenavo in un gruppo di altissimo livello, ho cercato di rubare da Higuain, Dybala, Buffon".
