Dodici anni con gli stessi colori addosso e la prospettiva di vestirli per ancora tanti anni. Marek Hamsik ha presentato, quest'oggi, la sua autobiografia. Queste le parole del capitano azzurro in conferenza stampa: "Le 3 immagini più importanti del mio percorso? L'arrivo a Napoli, non sapevo cosa aspettarmi. C'erano migliaia di tifosi qui. Poi la vittoria della prima Coppa Italia, festeggiammo alla grande in città. Il terzo forse il record battuto di Diego".
IL MOMENTO PIU' DURO - "Ce ne sono stati altri, forse quello ha fatto più male è la sconfitta di Firenze perché eravamo vicini al sogno.Ci dispiace per quella gara, ci credevamo, ci credeva tutta la città. E' andata così, ma ci teniamo non solo sabato ma per tutto l'anno. Il sogno è lo stesso, la città lo merita. Di momenti duri ce ne sono stati altri, fa parte del gioco e da professionisti dimentichiamo in fretta per andare avanti a battagliare".
IL NUOVO RUOLO - "Il mister mi disse subito che mi voleva lì, ci credo e sto dando tutto per migliorare".
IL GRUPPO - "Questo è il gruppo più compatto in cui ho giocato. E' cambiato poco, è lo stesso e ci tiene molto. Possiamo fare bene".
IL GOL PIU' BELLO - "Col Milan fu bello, poi quello in finale di Coppa Italia con la Juve. Ma ce ne sono tanti. Ogni partita di Champions è bella, con la canzone, davanti ai nostri tifosi, la prima fu emozionante. Ci sono tanti ricordi belli".
IL FUTURO - "A Napoli a vita? Ci tengo alla maglia, per questo sono qui da 12 anni. Può darsi anche dopo il calcio, ho dedicato tutta la mia carriera a Napoli e ne sono fiero".
LA FASCIA DI CAPITANO - "Io spero col cuore che vada a Lorenzo, è napoletano e ci tiene tanto. E' già un simbolo ed è già capitan futuro. Lasciargli la fascia come fece Bruscolotti con Maradona?Non abbiamo Maradona purtroppo (ride, ndr), abbiamo giocatori forti ma non Diego. Se me lo assicurasse al 100% sì".