Tra le misure inviate dal comitato tecnico scientifico alla FIGC e da modificare per far partire gli allenamenti il 18 maggio, c'è anche quella di imporre la responsabilità diretta dei medici sociali dei club. Questione che tiene banco in queste ore e che sta creando non poche polemiche. Questo il parere di Enrico Castellacci, presidente dell'associazione medici del calcio, in un'intervista a Radio Punto Nuovo: "Abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni dopo aver letto i protocolli. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità". 

IL PARERE SULLA QUARANTENA - "La quarantena? Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice: avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura". 

LA RIPRESA - "Una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Questo crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire, ci facciano capire se ne hanno voglia".