Intervenuto ai microfoni di Rai Sport, il centrocampista del Milan e della Nazionale Samuele Ricci ha parlato dell'imminente sfida con la Moldavia e del suo ritorno in azzurro.

Italia, le parole di Ricci

“Sono stati mesi di crescita, comunque sono passato da un club dove giocavo sempre e trovavo tanto spazio, fino ad arrivare in Nazionale, a un club dove c’è giustamente una concorrenza molto più elevata e in cui ho trovato meno spazio. Fortunatamente in queste ultime partite sono riuscito a dare continuità e trovare minuti, riconquistando la Nazionale. È molto importante per me”.

L’impatto di Gattuso

“Molto positivo, anche in questi mesi nei quali non sono stato convocato ho avuto modo di sentirlo: non è una cosa scontata, significa che dà importanza anche a chi è rimasto a casa. A Coverciano ho avuto poco modo di interagire, però sono arrivato solo ieri.

Spalletti resterà sempre l’allenatore che mi ha lanciato in Nazionale, sarò sempre legato a lui. Gli auguro il meglio per quello che farà alla Juventus, avevamo un rapporto bellissimo ma penso valga anche con gli altri esponenti del gruppo. Bisogna dare continuità al lavoro che viene fatto, soprattutto nel club. In Nazionale c’è poco tempo, hai due giorni di allenamento e poi magari la partita. La Nazionale penso che passi dal club, solo lì si può lavorare sugli aspetti principali e sulle lacune”.

Il ruolo in campo tra regista e mezzala

"Penso di poter fare entrambi i ruoli, in base a cosa viene chiesto. Oggi tanti giocano con le mezzali di inserimento, ma anche di costruzione. Posso fare entrambi i ruoli”.

Il cammino degli azzurri

"La Norvegia penso sia una grande squadra e l’abbiamo visto. Magari abbiamo avuto una giornata no nel momento sbagliato e purtroppo siamo usciti sconfitti. Però ora bisogna pensare alle due gare che abbiamo, con grande serenità: indossiamo la maglia della Nazionale e dobbiamo dare importanza a queste due partite”.

Il rapporto con Modric

“Luka è il giocatore più forte che ho incontrato in carriera. Al di là della qualità, mi ha colpito la sua umiltà, l’importanza che dà a ogni compagno e la disponibilità che dà. A quarant’anni non penso siano cose scontate, e credo siano gli aspetti da rubargli. La tecnica risalta, ma colpisce l’intelligenza, anche in fase di non possesso. Come ho detto prima, a quarant’anni non è scontato correre come tutti gli altri, se non di più”.

Il lavoro di Allegri

“Ci capiamo bene, abbiamo anche lo stesso senso dell’umorismo. Sta andando molto bene, è un grande allenatore e non lo devo dire io: sta creando qualcosa di importante, il Milan arrivava da un anno complicato e adesso penso che stiamo facendo molto bene. Abbiamo avuto anche momenti di difficoltà e abbiamo perso un po’ troppi punti, però la mano del mister si vede”.