Yann Bisseck sta guadagnando sempre più minutaggio con la maglia dell'Inter. Dopo un inizio complicato in campionato, il difensore tedesco è sceso quasi sempre in campo tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre sia in Serie A che in Champions League.
Ai microfoni di Wheel Talks, Bisseck ha analizzato la sua carriera e la sua vita a Milano.
Le sue parole:
"C'è sempre qualcuno che non crede in te. Ci sono tanti film in cui il protagonista non viene fuori subito ma col duro lavoro, con la dedizione. Bisogna crederci e avere un po' di fortuna. E poi c'è sempre un allenatore che ti cambia la vita, per me è stato l'allenatore dell'Under 17. E ora sono qui all'Inter, non posso lamentarmi".
Colpo di testa preferito?
"Dieci anni fa nell'U14. Tutti i colpi di testa li ho fatti da giovane, dico quello col Cagliari in casa".Chi sono i suoi esempi?
"Sarò banale, dico mio padre ma visto che parliamo di calcio, quando ero giovane mi piaceva Jerome Boateng per come giocava, mi ispiravo a lui. Ma non sono un grande appassionato di calcio. Forse Lilian Thuram".Su cosa gli piace di Milano:
"I ristoranti, ce ne sono tanti buoni. Io so cucinare, se provi il mio pollo teriyaki, non andrai mai più in un ristorante giapponese".Su cosa pensa dell'inizio carriera:
"Che non sono i miei ricordi migliori. L'inizio è stato buono, ho giocato la prima partita con la squadra della mia città: Colonia. È stato bello perché era come se non fossi preparato".Sull'esultanza con Carlos Augusto:
"L'avevamo pianificata il giorno prima. Mi piacciono le esultanze legate al basket, festeggiano dopo ogni punto. Nel calcio c'è quasi un gol a partita, devi sfruttarlo al meglio".