Federico Baschirotto si racconta. Protagonista di un ottimo inizio di campionato col Lecce, il difensore ha concesso un'intervista alla "Gazzetta dello Sport".

Sul suo momento

«L’ossessione batte il talento. E io il talento cristallino non l’ho mai avuto. Pertanto, la mattina vado tre ore prima al campo. Faccio i miei lavori in palestra, poi esco con Fabrizio Del Rosso, il vice di Marco Baroni, e limo la tecnica. Lui varia gli esercizi così non mi annoio e mi diverto. E ora in questo percorso mi seguono Colombo e Cetin. Voglio migliorarmi ogni giorno».

Sul passato

«I gol in B? Tre di testa, uno di piede. Mi vedevo più centrale, Sottil terzino. Il tecnico è stato importante per la crescita. Voleva sempre di più. Ha una grande cultura del lavoro. Ascoli resta un bel ricordo, ho tenuto tanti amici. Mi ha preso il direttore Corvino, conosceva Ippolito, il papà del mio agente Guido Gallovich. E con l’Ascoli avevamo giocato contro il Lecce. Mi ha detto che puntava su di me perché venivo dal basso».

Sul suo idolo

«Da piccolo era Del Piero. Per il ruolo direi Chiellini. Forte sull’uomo, bada al sodo. Se uno fa il difensore deve difendere».

Sull'attaccante migliore affrontato

«Chiaro che Lukaku è fortissimo, ma Piatek si muove molto bene, come Satriano. Arnautovic sa fare tutto, Beto e Success sono fisici. In A per mezzo centimetro ti puniscono».