Pantaleo Corvino, direttore generale del Lecce, ha parlato nel corso di un'intervista concessa a Piazza Giallorossa del momento della squadra salentina e non solo.

Intervista a Corvino su Umtiti

Umtiti? "Lui è stato preavvertito dal commissario tecnico della Francia in vista degli imminenti mondiali. Umtiti è stato un colpo figlio del mercato delle idee insieme al DS Trinchera. Il suo profilo è stato considerato in virtù di certi aspetti che facevano al caso nostro. Mi ricorda un po’ quando al primo anno di Serie A chiamai Mimmo Di Carlo che aveva deciso di smettere. Lo convinsi a venire lo stesso e nello spogliatoio la sua figura fu fondamentale. Umtiti ha 29 anni, può dare ancora tanto, e anche nello spogliatoio fa e farà tanto".

Intervista a Corvino sugli arbitri

Momento? "Siamo incazzati, e nel dire questo penso di parlare a nome di tutti coloro vicini al club giallorosso. A Roma c’è stato un arbitraggio dannoso nei confronti del Lecce, nei confronti di una lunga serie di episodi. E’ stata una gestione arbitrale fortemente condizionata dal VAR, che secondo me ha sbagliato ancora più di Prontera. L’espulsione non c’era e lo abbiamo visto tutti, poi se è stato richiamato poteva esserlo anche sul gol di Smalling che si appoggia a Gendrey o sul dubbio rigore”.

Federazione? E’ giusto, quando si verificano cose del genere, farsi sentire. Sempre con il nostro stile, ma farlo perché bisogna che tutti capiscano quando ci sono delle cose ingiuste. Non siamo gli ultimi arrivati e lo sanno tutti, ci rispettano e lo si è visto in passato. Non è la prima volta che subiamo dei torti quest’anno. Abbiamo visto con il Monza ed abbiamo visto come poi a Salerno siamo stati tutelati con l’invio di una terna di qualità che ha arbitrato bene senza commettere errori. Quindi veniamo giustamente ascoltati e quando serve parliamo e ci facciamo sentire”.

Corvino sul momento della squadra

Punti? “La cosa importante, che si è vista ieri per l’ennesima volta, è che la squadra c’è, reagisce, si fa sentire sul campo e non molla mai. Una cosa infatti è certa, ovvero che nessuno ci fermerà mai e che continueremo a dare sempre tutto, in campo e fuori dal campo”.