Rafa Benitez,, ex tecnico di Inter e Napoli, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport della stagione che sta per iniziare e della condizione delle sue ex squadre, anche alla luce di un mercato ancora in divenire. 

Intervista a Benitez sulla Serie A 


Benitez, chi parte in pole nella sua griglia?
«Inter e Juve, ma sarebbe poco rispettoso non considerare il Milan dopo lo scudetto. Mi farebbe piacere poi che nella lotta al vertice rientrasse il Napoli, ammesso che le cessioni non ne condizionino eccessivamente il rendimento».

L’estate ha fatto perdere un po’ di considerazione al Milan.
«I rossoneri sono la prova che la fiducia, meritatissima, nel lavoro di un allenatore capace come Pioli possa compensare la differenza di valore e sopportare il peso di altre situazioni. Ha la preparazione e l’esperienza per mantenere questo gruppo in alto. Sono certo che il Milan sarà in corsa fino alla fine, anche se a volte basta una partita per decidere un intero percorso».



Intervista a Benitez sul mercato


A chi assegna invece lo scudetto del mercato?
«Tutte le squadre di prima fascia finora hanno puntato sulla qualità. Ma è ancora presto, nelle ultime settimane possono esserci movimenti che spesso si rivelano determinanti».


Qual è l’acquisto che la intriga di più?
«Sono arrivati tanti calciatori poco conosciuti in ambito internazionale ma che considero ottimi. Dybala, Pogba e Lukaku sono i colpi più eclatanti, ho apprezzato molto gli altri innesti della Juve, Di Maria e Bremer. Attenzione a Lookman dell’Atalanta: potrebbe essere una piacevole sorpresa».


Cosa significano i ritorni di Pogba e Lukaku per la Serie A?
«È la dimostrazione che il calcio italiano ha ancora appeal e potenziale per attrarre campioni persino dalla Premier, che resta la lega di riferimento. Nello specifico è un ottimo segnale per tutto il movimento».

Benitez sul Napoli


Napoli?
«Anche al mio arrivo nel 2013 ci fu un cambio radicale: dentro Higuain, Reina, Albiol, Callejon oltre a Dries e Kalidou. Ma soprattutto avvenne una crescita in termini di mentalità e ambizioni».


Stavolta invece come uscirà dalla rivoluzione?
«Adesso tutti questi calciatori non ci sono più, servirà sicuramente un po’ di tempo. Spalletti però è un ottimo tecnico e sono sicuro che riuscirà a fare un buon lavoro anche con i nuovi innesti, lo spero davvero». 

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