Filip Djuricic torna e riparte dalla Sampdoria. Svincolatosi dal Sassuolo, il centrocampista serbo classe 1992 ha firmato coi blucerchiati e punta ora a diventare un protagonista della prossima annata. Ecco la sua intervista a "Il Secolo XIX".

Sulla prima parentesi alla Sampdoria

“La prima volta non è andata come volevo, stavolta sarà diverso. Però avevo bisogno di nuovi stimoli. E la Sampdoria è la sfida giusta. Stagione complicata a Sassuolo? Non mi era mai capitato di avere una stagione così strana. Ero partito molto bene in campionato, con la Serbia avevo fatto 2-3 gare strepitose, tutto era perfetto. Poi mi sono infortunato contro il Venezia, pareva che non fosse nulla di complicato ma ci ho messo 4 mesi per tornare. Pensavano fosse un problema muscolare, invece era il tendine, sono stati fatti tanti errori ma a un certo punto ho messo una riga e ho detto: ‘Ora si guarda avanti’. Già in primavera ero al 100%, non ho giocato tanto perché con il Sassuolo eravamo sul punto di separarci. Lì sono stato bene ma non vedevo spazi per migliorare dopo due ottavi posti e il record di punti. Mi serviva nuova energia”.

Sul ritorno alla Sampdoria

“Quest'estate ero in scadenza e ho parlato con varie squadre. Mi ero detto: ‘Entro l'1 agosto decido, c'è il Mondiale’. Quando mi ha chiamato Romei e abbiamo parlato la prima volta abbiamo trovato l'accordo in 20 minuti. Ho subito pensato: ‘Questo è quello che mi serve, che voglio’. Stimolo far vedere il vero Djuricic? Sì, proprio quello. Con Giampaolo la prima volta non avevo il rapporto che volevo e così nessuno degli altri club interessati credeva che sarei venuto alla Samp. Ma col mister ci siamo parlati, la prima volta non è andata come volevo ma ho tanta voglia di dimostrare. E poi conosco la città, lo stadio, tante persone in società. E Genova mi piace tanto. Giampaolo diede un'opinione positiva a De Zerbi. Siamo adulti, abbiamo parlato normalmente, sono cresciuto, non sono lo stesso di 5 anni fa e qui non ci sono le stesse situazioni, quando c'erano Muriel, Schick, Zapata, Bruno Fernandes e tanti altri e per me, alla prima volta in Italia, non era facile trovare spazi. Sono un ragazzo tranquillo, non penso a cosa è stato prima. E il calcio di Giampaolo mi piace e mi piaceva anche allora".

Sul ruolo

“Vedremo, con il 4-1-4-1 ho già giocato da ala sinistra a Sassuolo, non ho problemi, l'importante è che so giocare a calcio. Con la Serbia ho fatto anche l'esterno destro nel 3-4-1-2. Il mister mi chiede di creare superiorità numerica dove non si trova, di inventare quando è tutto chiuso e questo mi piace. Pronto per sabato? Per carattere dico sì anche se non posso neanche camminare... Comunque ho finito tardi con la nazionale, il 20 giugno e da solo ho lavorato bene. C'è un po' di stanchezza ma è normale nel percorso per arrivare al top della forma”.

Sulle punizioni

"Sabiri? Un'altra ragione in più per venire. Ho un ottimo feeling con lui, divertente. Iniziamo già a cercarci in campo per riprodurre i piccoli "giochini" che facevamo al Sassuolo. Punizioni per Sabiri? Ho visto come le tira e ho detto "Ok, non c'è bisogno che mi alleno sui piazzati, ci pensa lui".