Un'altra giornata complicata da gestire quella appena trascorsa: i nostri arbitri sono come al solito stati contestati e criticati, e a prender parola è stato Marcello Nicchi, presidente dell'Aia intervenuto a Radio Anch'io lo Sport.

 

Nicchi ha innanzitutto chiarito il caso dubbio sul fuorigioco del gol di Tevez, uno degli episodi sicuramente più discussi di giornata: "Il fuorigioco della Juventus sul secondo gol di Tevez? Nessuno se n'è accorto, chi ha visto la partita si è goduto lo spettacolo. Non si tratta di una valutazione errata perché si tratta di una valutazione di 20 centimetri. Per questo credo che sia più semplice gestire il calcio nella sua tradizionale normalità anziché trovare nuovi mezzi che complicano le cose".

 

Anche ieri sera Mazzarri ha invece fatto una battuta sulla mancata concessione di rigori sino a questo momento a favore dell'Inter. Nicchi ha così replicato: "Errori a danno dell'Inter? E' possibile che ci siano stati, ma è impensabile che un arbitro arrivi allo stadio sapendo che all'Inter non viene concesso un rigore da tot mesi. Sono fatalità che nel calcio ci sono sempre state". 

 

Il presidente è poi intervenuto così su un argomento da sempre molto delicato e dibattuto, la possibilità data agli arbitri di presentarsi davanti alle telecamere e discutere sulla loro prestazione: "Dare parola agli arbitri? Non vedo l'ora di poterlo fare. Ma non vedo l'ora anche di venir ascoltato. Questo potrà essere fatto quando le televisioni smetteranno di mettere il microfono sotto il naso di allenatori che dicono di aver perso una partita per un fallo laterale invertito o per un vantaggio non dato. Quando questo accadrà io manderò gli arbitri a parlare."

 

Infine consueto no alla moviola in campo: "In quali casi interverrà la moviola? Quando si fermerà il gioco? Quando l'arbitro lo ritiene necessario, o quando il pallone va fuori? E chi è il proprietario dell'emittente che riprenderà la partita? E se, su un contropiere, arriva il gol? Annulliamo tutto e torniamo indietro?. Il calcio non è di proprietà di nessuno e, se lo vogliamo cambiare, cambiamogli nome, dicendo ai tifosi che andranno a vedere una partita elettronica, che si può tranquillamente seguire anche da casa"