Zlatan Ibrahimovic dà la carica. Intervistato da "Radio Deejay", il centravanti del Milan ha già voltato pagina dopo l'eliminazione dalla Champions League, mettendo nel mirino l'obiettivo scudetto a maggior ragione ora che i rossoneri hanno riagguantato la vetta della classifica, grazie alla vittoria con la Salernitana e la contemporanea sconfitta del Napoli per mano dell'Atalanta. Di seguito le sue dichiarazioni.

Sul Pallone d'Oro

"Il Pallone d’Oro non dipende e non è dipeso da me. Dipende da come guardano le cose. Non vincerlo non cambia la mia carriera. E poi qualcosa ho vinto".

Sui difensori

"Oggi il rapporto con i difensori è tranquillo, prima era una bomba: non sapevo se perdevo la pazienza o ero tranquillo. Oggi è più tranquillo e so controllarmi. Oggi hanno molto più rispetto di me mentre prima i difensori mi attaccavano e non avevano rispetto. C’è qualche difensore di vecchia generazione come Chiellini. Lo stimo e mi piace quando c’è un po’ di guerra così mi sento vivo".

Sullo scudetto

"Siamo delusi per la Champions, mi spiace tanto, ma adesso faremo tutto per vincere lo scudetto. Nel fallimento c’è anche il successo. Ora cresciamo, ne facciamo esperienza e guardiamo avanti”.

Sul mancato arrivo al Napoli

"Ero in America e Mino Raiola, il mio agente, mi diceva di tornare a giocare in Europa, in Italia. In quel momento ho guardato un documentario di Maradona, i tifosi erano una cosa incredibile. Avevo parlato con il Napoli e il giorno che dovevo firmare hanno mandato via Ancelotti. Mi aveva convinto, era tutto fatto. Avevo parlato tanto con lui e il giorno che è andato via mi sono sentito tanto insicuro. Poi è arrivato il Milan".

Ibrahimovic (Getty)
Ibrahimovic (Getty)