L’uomo con gli addominali ha qualcosa da fare nelle prossime due settimane: raggiungere l’uomo con la pancia. Cristiano Ronaldo ha segnato contro la Lazio il gol numero 745 in carriera ed è a -1 da Ferenc Puskas, mito d’Ungheria e del mondo, detto “Pancho” per il fisichino taglie forti. Ha tre partite per prenderlo e superarlo con la maglia del Portogallo – un’amichevole con Andorra, due partite di Nations League con Francia e Croazia – e gli aggiornamenti di ieri sera dicono che sì, Ronaldo ci sarà.
L’ultima immagine di Lazio-Juve infatti è stata abbastanza inquietante per tutta Lisbona: CR7 in panchina con il ghiaccio sulla caviglia destra e l’espressione un po’ così. Alla fine della partita mancavano una quindicina di minuti e Cristiano era uscito da poco, a causa di un colpo al piede che lo costringeva a zoppicare. Ha guardato il gol di Caicedo da lontano e, conoscendo, non avrà gradito. La nazionale portoghese lo esaminerà in giornata ma Ronaldo ieri sera camminava (niente stampelle, ovviamente) e tutto lascia pensare che, almeno per le partite ufficiali, sarà in campo.
Juventus, Ronaldo sempre più decisivo
Lazio-Juventus, nel caso servisse, ha ribadito che con Ronaldo è semplicemente un’altra Juve, nel bene (tanto) e nel male (qualche episodio). CR7 è semplicemente troppo forte – e ha semplicemente troppo ego – per non essere al centro di qualsiasi gruppo di uomini che giocano a calcio. Era così a Madrid, è sempre stato così in nazionale, è così alla Juve. Ieri a Roma ha fatto la cosa più difficile in una partita chiusa – sbloccare il risultato – e allo stesso tempo ha sulla coscienza un paio di ripartenze, situazioni che la calamita naturale di Cristiano rende quasi prevedibili: i compagni lo cercano sempre e CR7 appena può cerca la porta. Ieri curiosamente ha fatto la cosa migliore non in corsa, non da lontano ma, beffardamente, restando quasi fermo, mentre i difensori della Lazio si schiacciavano verso Reina e Cuadrado avanzava per il cross. Così Ronaldo è rientrato da un ampio fuorigioco – diciamo 5-6 metri? – e ha deviato in porta.
Juventus, i numeri di Ronaldo
L’inizio di stagione dice che in questo Cristiano è decisivo come sempre: in una Juve che in campionato ha solo il quinto miglior attacco, il 7 è già vice-capocannoniere della A e contribuisce a cambiare faccia alla squadra. La Juve con lui non aggiunge volume – i tiri a partita sono comunque 14 a sera – ma è molto più efficace: con Cristiano la media gol raddoppia (da 1,4 a 2,8 gol a partita) e i punti lievitano: non 1,6 ma 2,2 ogni 90 minuti.