Una location d'eccezione per un protagonista speciale: José Mourinho inizia ufficialmente la sua avventura da allenatore della Roma. Direttamente dal Palazzo che ospita i Musei Capitolini, lo special One parlerà da Terrazza Caffarelli, che offrirà ai presenti uno dei panorami più suggestivi dell'intera città. 

Mourinho arriverà in Campidoglio scortato dai Friedkin, che però lasceranno pieno spazio all'allenatore durante la sua presentazione. Presente alla conferenza anche l'agente di Mourinho, Jorge Mendes. 

La conferenza stampa di presentazione e la diretta testuale dell'evento saranno qui disponibili. In ogni caso, la diretta sarà disponibile anche sui profili social della Roma e in chiaro su Mediaset, a Canale 20.

Mourinho è stato introdotto da Tiago Pinto: "Ecco Mourinho, credo basti. Oggi è un giorno molto felice per noi, il primo step di un cambiamento di mentalità. Ci aspettiamo tante cose buone e nei prossimi tre anni. La sua carriera parla da sola. Voglio solo dire tre cose. Primo, ringraziare la proprietà per l'opportunità di portare qui Mou. Poi ringraziare Mourinho e infine i tifosi, il cui supporto ci è arrivato". 

Presentazione Mourinho: le sue dichiarazioni

"Devo ringraziare i tifosi. La reazione al mio arrivo è stata eccezionale. Ho avuto subito questa sensazione di non aver fatto nulla, mi sono sentito subito in debito. L'accoglienza è stata veramente emozionale. E la prima cosa che devo fare è ringraziarli. Poi devo ringraziare la proprietà, Tiago. Ma il modo in cui i tifosi mi hanno ricevuto a Roma è stato fantastico e mi ha colpito veramente. Magari c'è una domanda che arriverà sicuramente, io posso cercare di rispondere prima. Perchè sono qui. Perchè siamo vicini alla statua di Marco Aurelio, se non sbaglio. Nulla viene dal nulla e nulla ritorna nel nulla. E questo ha un significato che io penso essere molto simile a quello che ho sentito quando ho parlato con il club e la proprietà. Quello che vogliono e il modo in cui hanno parlato con me. Il progetto, l'eredità che vogliono per questo club. Non dimenticare il passato, costruire un futuro. La parola tempo qualche volta nel calcio non esiste, in questo caso esiste. Ed esiste in un modo assolutamente fondamentale, quello che la proprietà vuole non è successo oggi e problemi domani. Una situazione sostenibile nel futuro e fare qualcosa con grande passione. Questa è la ragione per cui sono qui. I miei adesso sono tutti quelli che stanno a Trigoria. Vogliamo una mentalità di lavoro. E se mi chiedi se questa meravigliosa città è stata uno dei motivi per venire qua ti dico di no. Io non sono in vacanza. C'è un legame incredibile tra squadra e città, si confonde un po' nel mondo città e club ed è una responsabilità. Ma sono qui per lavorare, non per turismo. Per cui allenamento alle 4, posso andare? (ride, ndr)".  

PRESSIONE - "Ho dovuto cambiare telefono già tre volte. non so come fate, ma lo avete già trovato tre volte. Scherzo a parte... è fantastico. Incredibile. Per qualcuno che lavorato già in Italia, quando non sei qui ti manca. Per qualcuno che è innamorato del calcio, ti manca. Però è come dicevo prima. Devo fare un lavoro internamente, noi all'interno del club dobbiamo concentrarci. COn tutto il rispetto per voi giornalisti e il vostro lavoro. Ma io devo fare il mio. Non sono troppo simpatico quando lavoro. Io devo difendere il mio club, uno dei modi è rimanere internamente".

LA RICETTA DI MOURINHO - "Devo conoscere il gruppo. Non andiamo a cambiare delle cose se non siamo ancora consapevoli di quello che c'è all'interno. Ci sono dei principi fondamentali, ci sono dei principi che non sono negoziabili. C'è il primo giorno di allenamento, così che i giocatori capiscano subito. Il mio modo è semplice: tutto quello che non è al 100% non va bene. Con la tua domanda sei andata nella direzione dei giocatoir, io preferisco andare nella direzione di tutti quelli del club. Dal momento che sono arrivato ed una quarantena che mi ha permesso di essere dentro il centro di allenamento e parlare con le persone ho visto una gioia terribile di lavorare, di cercare di dare le condizioni migliori. Sensazioni molto buone".

RAPPORTI CON I GIOCATORI - "Non ho parlato con nessuno. Puoi pensare sia vero o meno, ma è così. Parlo con Tiago, con la proprietà e le persone del club. Ma con i giocatori non ho parlato con nessuno". 

LA SFIDA PIU' IMPORTANTE DELLA MIA CARRIERA? - "In questo senso la sfida, la prossima è sempre la più importante. In questo caso quindi lo è. Quando parli del calcio italiano, c'è l'Italia in finale agli Europei e la maggior parte dei giocatori gioca in questo campionato. E se non è visto da fuori come campionato principale la responsabilità è nostra e dobbiamo fare qualcosa di più. Io lavoro per la Roma, e della Roma mi interessa. Indirettamente anche per il calcio italiano e se possiamo fare qualcosa di più dobbiamo farlo". 

DZEKO - "Io ti voglio rispondere alla domanda, ma non ti devo dire quello che faccio all'interno del mio club. Se entriamo in questa dinamica, scusa ma sarò un antipatico che non condivide quello che faccio all''interno. Chi sarà il capitano sarà una situazione che la società e i giocatori devono sapere prima di voi".

SPINAZZOLA E CRISTANTE - "Siamo tutti noi felici che abbiamo questi giocatori in Nazionale. Una Nazionale che sta facendo molto molto bene. Per noi è motivo d'orgoglio. Cristante dimostra di come sia una Nazionale di talento. Si può giocare solo in 11 e Mancini non può fare miracoli. Ma Mancini lo stima molto, in ogni momento di difficoltà guarda a destra e sinistra e Cristante è lì per aiutare. Lo aspetto a braccia aperte. Nel caso di Spinazzola è una triste situazione, però lui è incredibile nella sua gioia di vivere. Arriva al centro di allenamento con questo infortunio e sembra non sia successo niente. Ma non lo avremo per tanto tempo. E' dura. La risposta sulla soluzione... abbiamo un giovane, Calafiori. Che deve lavorare tanto ma noi abbiamo fiducia in lui, un giocatore da prima squadra. Però, scusi direttore, abbiamo bisogno di un terzino sinistro (ride, ndr)". 

Interviene Tiago Pinto: "Vedo molte domande di mercato. Sarà un mercato difficile, lavoriamo ogni giorno, anche se voi non vedete i risultati. Lavoriamo per trovare la soluzione, ma direi che l'analisi della squadra è stata fatta. Alla fine avremo una squadra competitiva". 

SONO L'ALLENATORE DELLA ROMA - "Sono l'allenatore della Roma. Non voglio essere niente di più, mi devo centrare nel mio ruolo. Il mio ruolo sarà per 24h meno qualcuna per dormire. Voglio semplicemente essere questo. Se come conseguenza del nostro lavoro possiamo dare qualcosa di più al calcio italiano... fantastico. Le situazioni possono arrivare o meno, e tu che già mi conosci bene da tanto tempo sai che per difendere i miei farò di tutto. Per cercare io dei problemi ovviamente no. Mi voglio divertire. Per difendere i miei giocatori e la mia società, se serve qualcosa di più... siamo qui". 

IO, VITTIMA DEL MIO SUCCESSO - "Io sono una vittima del modo in cui la gente mi guarda. Io allo United ho vinto tre titoli, per gli altri è stato un disastro. Al Tottenham ho conquistato una finale che non mi hanno fatto giocare. Dal punto di visto molto pragmatico e oggettivo perchè non voglio che tu pensi che io stia rifuggendo dalle mie responsabilità, in quanto squadra di lavoro abbiamo un obiettivo in mente. La prima partita ufficiale la vogliamo vincere. Quando finita la prima, pensiamo al secondo obiettivo. In modo molto pragmatico ragioneremo così. Da un punto di vista generale c'è un lavoro da fare e in un modo molto molto generale questa squadra deve esere meglio. posso dire oggettivamente che parlando della struttura fisica che abbiamo a Trigoria, la gente lavora per migliorarla. Si sente che ogni giorno è meglio. Dopo dobbiamo continuare a lavorare per migliorare. Ogni giorno più squadra". 

RISULTATI RECENTI - "I miei ultimi 3 club: scudetto con Chelsea, 3 coppe con United, una finale con il Tottenham. Siamo arrivati 12esimo in classifica e finiti sesti. Se per me è un disastro, qualcun altro non l'ha mai fatto nella vita. Ma è così, è colpa mia...".

ROMA DEI ROMANISTI - "Voglio la Roma dei romanisti. Io sono uno in più che insieme a tanti di loro, all'interno del club e a tanti tanti tifosi per il mondo sono uno in più. Se tu vuoi parlare della Juve di Max o del Napoli di Spalletti o della Lazio di Sarri può farlo, ma la Roma di Mourinho non mi piace per niente". 

STAGIONE SENZA TITOLI? - "Parlate sempre di titoli? parliamo di tempo, progetto e lavoro. I titoli non sono parole, è una parola troppo facile da dire. Poteva essere una promessa troppo facile. Ma la realtà è un'altra roba. Tu parli di titoli, io parlo di tempo, lavoro e progetto. Migliorare. I titoli arriveranno. Quello che la proprietà capisce come idea chiave è che non vogliono successo isolato. Vogliono arrivare lì e rimanere lì. Questo è più difficile. Perchè successo isolato è più facile. E ancora più facile se vinci e poi non paghi gli stipendi. Noi vogliamo essere sostenibili". 

ZANIOLO - "Dobbiamo capire. Ho una squadra tecnica, fantastica. Tanto talento e passione, abbiamo ancora che hanno lasciato situazione confortevoli da tanti anni in diversi club e li hanno lasciati per venire da noi. Zaniolo ha un talento fantastico come altri, sappiamo quello che è successo dal punto di vista degli infortuni. Dobbiamo trovare un sistema, non solo per lui, l'habitat naturale dove potersi esprimere al massimo. Un'altra cosa è un'idea da condividere con i giocatori e con cui essere d'accordo". 

IDEA TATTICA - "Abbiamo un'idea. Ma è un'idea che deve essere lavorata. Dobbiamo capire come far esprimere i giocatori al massimo. Dobbiamo mettere i giocatori comodi, non li vogliamo in situazioni di giocare di un modo che non gli piace. Deve esserci piacere, è il modo per esprimere il massimo potenziale. Oggi è difficile stabilire un modulo di gioco, durante una partita devi avere la potenzialità di cambiare. Anche oggi parlare di sistema tattico è più difficile. Puoi giocare in un modo quando hai il pallone e in un altro quando non lo hai. Dobbiamo andare in questa direzione". 

INTER E RONALDO - "Paragone con Conte? Ci sono di allenatori nella storia dei club che tu non devi paragonare mai. In questo club se parli di Liedholm o Capello non paragonarlo con nessuno mai. Quando tu parli dell'Inter non paragonare nessuno con me o Helenio Herrera, perchè non puoi farlo. Ronaldo non si deve preoccupare con me perchè non gioco difensore centrale. Ma sono troppo scarso e troppo vecchio (ride, ndr)".

LA ROMA TRA TRE ANNI - "Tra tre anni? Festeggiando. Cosa? Qualcosa... "