Finalmente in campo: in attesa della ripresa del campionato, al Secolo XIX Iago Falque racconta l’emozione di essere tornato ad allenarsi con i compagni dopo il lockdown: “Tanta soddisfazione per il ritorno alle abitudini, anche se non è ancora completamente uguale a prima e l’attenzione resta alta. Mi mancavano il campo e i compagni, gli allenamenti in cui c’era da divertirsi e le partitine. Allenarsi da soli è stata un’esperienza differente e, per certi versi, difficile da affrontare".

Tra le cose mancate in quel periodo, una più di tutte: “Soprattutto la mia famiglia. I contatti quotidiani sono serviti ad andare avanti, ma non potevano sostituire la voglia di vederla, di viverla e averla vicina. Se non altro sfruttando un paio di giorni liberi per rientrare. Sono rimasto a Genova per più di due mesi senza vederli".

Iago Falque: "Al lavoro sulla prevenzione degli infortuni"

Più di cinquanta giorni in hotel per lo spagnolo: “Mi sono dedicato a lavori di prevenzione infortuni che mi hanno fatto bene, visto che la stagione era iniziata con un po’ di problemi fisici. Ricordo momenti duri e anche giorni più lunghi di altri. Vedevo quello che accadeva fuori e il morale non era certo alto".

In hotel anche mister Nicola: “Capitava spesso di incontrarci. Ho avuto la possibilità di conoscerlo meglio. Abbiamo parlato di un mare di argomenti, a partire dalla pandemia e da quello che stava capitando intorno a noi. Poi naturalmente abbiamo parlato tanto di calcio. È una persona aperta, intelligente. Davvero preparata".

Paura di contrarre il virus? “Sinceramente no. Sapere che per gente giovane come me, sportiva, i rischi e le complicazioni, nella maggior parte dei casi, non erano gli stessi di quelli per individui più avanti con l’età o con altri problemi, ha aiutato a non pensarci. Ho seguito tutte le indicazioni. Sono rimasto sereno, per quanto sereno si potesse essere”.

La lontananza della famiglia: "Se la sono passata bene, per fortuna. Nessuno ha contratto il virus o ha avuto altri problemi di salute. Nella mia città, Vigo, si sono registrati solo pochissimi casi. In altre zone della Spagna è andata diversamente, purtroppo».

Gap colmato e voglia matta

L'infortunio, poi il lockdown a stopparlo: "L’interruzione è arrivata in un momento in cui stavo riprendendo. Ho sfruttato questo periodo per migliorare la forma fisica dopo gli infortuni alla caviglia e al quadricipite che mi avevano frenato negli ultimi mesi. Rispetto ai compagni il gap era grande. Ora l’ho colmato, sto bene e ho una voglia matta di tornare. Voglio fortissimamente aiutare il Genoa. Lo devo a presidente, società, mister, compagni. Mentalmente sono carico".