Giovanni Simeone vuole stupire i fantallenatori. Arrivato in estate al Verona, il Cholito ha cominciato un po' in ombra il suo campionato ma con l'arrivo di Tudor in panchina sembra essere arrivata una deliziosa svolta a suon di bonus, per la gioia di chi l'ha preso all'asta come possibile colpo low cost. Di seguito le sue parole nell'intervista rilasciata alla "Gazzetta dello Sport".

Sull'inizio di campionato

"Ottimo per vari motivi: mi sono preparato tantissimo per questa stagione che può essere decisiva per la mia carriera. E perché ho tanta fiducia in me stesso e nella mia squadra. Ho fiducia nell’idea e nell’identità del Verona, in cui mi rispecchio. Mi sembra di essere qui da una vita. Lavoriamo e pensiamo tutti allo stesso modo".

Sull'arrivo al Verona

"Mi ha chiamato il direttore D’Amico e mi ha fatto capire quanto mi volevano. Secondo lui in questo gruppo potevo entrarci perfettamente. E aveva ragione, anche perché la prima cosa che gli ho detto è che, appunto, mi identificavo tanto nella loro filosofia di gioco, e nella determinazione della squadra a non mollare mai. Questo mi ha aiutato a scegliere".

Su Tudor

"Un allenatore di grande personalità e con tantissima voglia di tramettere entusiasmo ed energia. Ci è riuscito in pieno con me e con tutta la squadra. Che aveva bisogno di essere motivata".

Su Kalinic

"Lui è forte, aveva fatto bene a Firenze, al Milan e all’Atletico con mio padre. Quando sono arrivato in viola, ho guardato i suoi video per sapere come giocare. Ora che l’ho conosciuto mi ha impressionato il fatto che è un bravo ragazzo, trasparente. Di solito tra giocatori dello stesso ruolo si parla poco causa rivalità. Con lui no. E’ molto importante".

Simeone (Getty)
Simeone (Getty)