Lilian Thuram sta con Gigio Donnarumma. L'ex difensore di Parma e Juventus, intervenuto a margine dell'evento "Festival dello Sport" a Trento, ha parlato dei fischi di San Siro al portiere della Nazionale ora al Psg, in occasione di Italia-Spagna, e anche del delicato tema razzismo dopo il vergognoso caso Koulibaly a Firenze. Ecco le sue parole, raccolte da "TMW".

Sui fischi a Donnarumma

"Non si può paragonare con il razzismo, sono cose diverse. Io non capisco come la gente possa dimenticare così in fretta: Donnarumma ha fatto bene, ha giocato tanti anni al Milan, mi sembra strano che la gente dimentichi subito. E soprattutto giocava per la Nazionale. L'addio? È il tuo mestiere, sono scelte di vita. La gente pensa che è sempre colpa del calciatore ma non è sempre così".

Sul razzismo

"I giocatori devono dire: 'sì, c’è razzismo in Italia'. E lo dici perché ami l’Italia e vuoi cambiare le cose. Se tu hai un problema, io ti devo aiutare, non è che ti devo chiedere prima da dove viene e che colore della pelle hai. Quando gridi che Koulibaly è una scimmia tu fai violenza, colpisci non solo lui ma tanta gente. Una persona deve aiutare un’altra persona perché abbia gli stessi diritti. Per uscire dal razzismo tu non devi pensare come un francese, un italiano, un nero, un bianco, un senegalese, ma come un essere umano".

Donnarumma (Getty)
Donnarumma (Getty)