Corretto fermare il Napoli e corretto non giocare la gara contro la Juventus: non ha dubbi in merito il virologo Fabrizio Pregliasco, parlando dell'argomento a Radio Punto Nuovo. Per il medico, promosso l'operato dell'ASL di Napoli: "La salute deve essere sempre la priorità", spiega Pregliasco.  

Appello alla responsabilità dei calciatori

"Da nove settimane ci sono incrementi nel numero dei casi, ma ci sono interessi economici come è il campionato di calcio. Ci vuole responsabilità in primis dei calciatori. Non dico che devono vivere in una bolla, ma ci vogliono comportamenti responsabili, nel contesto della vita normale.

Sulla cosiddetta 'quarantena soft'

"Va bene per i chirurghi, non per i calciatori: dobbiamo fare, come cittadini, quarantena se abbiamo avuto contatto stretto e bisogna stare a casa 14 giorni. Nel caso di un chirurgo specialista di questioni oncologiche se non ci sono possibili sostituti per la sua specificità e se è asintomatico, allora è giusto che lavori".

Il virologo Pregliasco sul caso Napoli


"Fondamentali isolarli perché c'è un caso indice, ma è altrettanto importante avere distanziamento. Per costruire una bolla c'è bisogno di una preparazione, non è una questione immediata. Al Genoa, Perin era sintomatico con una più alta capacità di diffondere il virus. Giusto non giocare Juventus-Napoli per spezzare la catena dei contagi e per evitare nuovi focolai".

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