Alex Del Piero a 360 gradi. In vista dell'esordio in Champions League di Juventus e Milan, seguito domani dal Napoli, l'ex bandiera bianconera alla "Gazzetta dello Sport" ha parlato della stagione delle big italiane, tra attualità e prospettive.

Sulle italiane in Champions

«Le partite di Champions sono sempre credibili. Abbiamo già un mese di campionato alle spalle. Le italiane ricordino che si può fare bene pure con una rosa meno forte delle grandi europee, come il Villarreal un anno fa».

Sulla Juventus

«Sconfitta? Non sarebbe un dramma. Però una prestazione negativa sarebbe una brutta botta, perché la Juve arriva da prestazioni poco brillanti. E questo può incidere, alla luce delle aspettative. È una squadra forte, molto forte. Lo sarebbe di più con Chiesa e Pogba e non appena sarà inserito Paredes. Ma ancora quella Juve non l’abbiamo vista. A livello europeo la squadra non è in pole position e forse neppure in seconda fila, ma le ambizioni sono giustificate e quasi obbligatorie con un gruppo così».

Su Allegri e i tifosi

«C’è un codice di comunicazione differente: quello che si dice alla squadra e quello che si dice fuori, anche se non bisogna prendere in giro la gente. Nel caso di Allegri, peraltro, c’è anche un gusto personale nell’affermare la propria idea di calcio, in contrapposizione alla ricerca del gusto estetico. Detto questo, non credo affatto che sia soddisfatto di quanto fatto a Firenze».

Sul Milan

«A me l’anno scorso è piaciuto, nonostante l’eliminazione. Ora ha qualcosa in più, ad esempio Leao e De Ketelaere visti nel derby possono essere determinanti anche in Champions».

Sull'Inter

«Deve ritrovare equilibrio difensivo? In Europa certamente. Ma aggiungo anche il miglior Lukaku, appena rientrerà dall’infortunio. Deve dimostrare il suo valore in Champions: è fondamentale la super coppia con Lautaro».

Sul Napoli

«Credo proprio che il Napoli sia più forte. Ammiro il lavoro di Spalletti che ha affrontato la ricostruzione con spirito costruttivo: mentalità da grande squadra. E poi occhio a Kvaratskhelia, imprevedibile e talentuoso: sembra fatto per giocare in Europa».