E adesso, dopo la pessima prestazione anche contro l'Udinese, pure l'ultima occasione se n'è andata. L'aveva detto più volte, Rino Gattuso, che avrebbe voluto dare un'occasione dal 1' ad André Silva, il gioiellino portoghese che in patria e con la sua Nazionale, sotto l'ala di Ronaldo, segna(va) a ripetizione, e che nonostante sia stato pagato 38 milioni in estate ancora non ha trovato alcun centro in campionato. Colpa, secondo qualcuno, di Montella prima e di Ringhio poi, che non hanno mai dato la giusta fiducia al centravanti portoghese; del diretto interessato, secondo altri, evidentemente inadatto al nostro calcio, molto più tattico e arcigno rispetto alle difese di Liga NOS.

E forse non è un caso, se il 22enne di Baguim do Monte sinora ha trovato la rete solo in Europa League (8 in 10 partite), e contro avversarie non proprio irresistibili, mentre in campionato nonostante 14 apparizioni e 630' in campo sia ancora fermo a quota 0 bonus. Tanto basta, oggettivamente, arrivati a febbraio, per farsi valutare soprattutto dai fantallenatori come un flop assoluto, dato testimoniato da una fantamedia imbarazzante per un attaccante (5.54)

Eppure a inizio stagione sembrava poter giocarsela quantomeno alla pari con Kalinic, e dopo l'esonero di Montella che del croato era un estimatore assoluto le chances per lui si credeva potessero aumentare. 

Niente da fare: pochi minuti e ancora zero gol. Poi, ieri, la chance tanto attesa: la sua ultima presenza in campo dal 1' risaliva al 26 novembre, ultima partita con Montella in panchina. Oltre due mesi dopo, ancora una casacca da titolare, sfruttata ancora una volta malissimo: evanescente, come al solito, e fuori dal gioco, ha anche sprecato un'occasione ghiottissima, solo davanti a Bizzarri. Un errore grave, e Gattuso lo sa bene. L'allenatore ha difeso il suo numero 9 a fine gara: "Si è mosso bene, secondo me è molto forte. E' un ragazzo giovane, per farlo migliorare serve dargli continuità: sono molto contento della sua prestazione. Gli manca però il veleno, e quando parlo di veleno mi riferisco alla palla gol che ha avuto nel primo tempo: in quella situazione un attaccante con il veleno stoppa il pallone e butta giù la porta"

Il riferimento, in tal senso, è a Cutrone, che ha già più volte dimostrato di essere un avvelenato. Non a caso saranno lui e Kalinic a contendersi la maglia da titolare, sia nella prossima che nelle gare a venire. Per Silva, forse, ci sarà spazio in Europa League.

Almeno fin quando non ritroverà questo fatidico veleno, come sottolineato ieri anche sul sito ufficiale rossonero, che ad analisi della sfida del Friuli scriveva: "Non si poteva pretendere tutto e subito. Ma qualcosa in più, sì. I tifosi intuiscono le doti tecniche di André Silva, ma vogliono sentirsi rappresentati in maniera più forte, determinata e convinta in area di rigore. Questione di veleno, come giustamente fa notare Rino Gattuso che sta cercando di cambiare lo sguardo e l'approccio del nazionale portoghese, ma anche di convinzione."