Lunga ed interessante intervista quella rilasciata da Zlatan Ibrahimovic ai microfoni di Sky Sport, l'attaccante del Milan ha parlato della sua "fuga" in MLS dopo l'esperienza a Manchester, poi il ritorno in Serie A. Ed anche un passaggio sul futuro prossimo. Di seguito i passaggi più interessanti.

Sul perché dei sei mesi di contratto

“Dopo l’infortunio con lo United non sapevo se riuscivo a essere ancora in grado di fare le cose di prima. Dopo due anni mi sentivo vivo, mi sono detto torno in Europa. Per quello ho firmato sei mesi, per capire se riuscivo a starci. Io sono realistico, è tutto ego. Sono arrivato qui che non giocavo da due mesi, serviva tempo”.

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Sul suo rapporto con mister Pioli

“Pioli mi chiede cosa vuoi fare. Io ho detto basta. Dicevo che il sacrificio che devo fare… Poi c’è la famiglia, vive in Svezia, io sto qui da solo. Per sei mesi va bene, se faccio un altro anno come questi sei mesi no. Ho detto a Pioli: ok, ti rispetto, va bene. Lui mi ha richiamato, abbiamo fatto riunione qui fuori campo e mi ha detto “no, non è così semplice. Ieri ti ho lasciato troppo facilmente. Tu devi rimanere, sennò sarà un’altra cosa”. Poi il tempo passa, si va in vacanza, avanti e indietro avanti e indietro, lascia perdere il contratto, non è importante. Non mi serve il contratto. Mi serve il rispetto e i valori nelle situazioni. Non volevo avere rimpianti, ho chiamato Mino e ho detto di chiudere tutto. Ma a fine campionato, quando lui era confermato, ho detto che il prossimo anno non sarei rimasto”.

Sul suo futuro senza calcio

“Quando sono tornato in campo mi sentivo vivo e mi sono detto di volere continuare finché posso giocare. Senza calcio chi sono? Perché quando non fai più quello che hai fatto per 20-25 anni non è semplice. Paura no, però non so cosa mi sto aspettando. Non sono pronto, perché mi sento troppo bene. O qui o un’altra parte, finché posso giocare lo faccio”.