Ieri lo scossone in casa Torino, con l'esonero di Mihajlovic e l'arrivo di Walter Mazzarri. Questa mattina il nuovo tecnico è stato presentato alla stampa, Cairo lo presenta così: "Benvenuto al nostro nuovo mister. Non ero più abituato a fare queste conferenze, perché era da marzo 2011 che non esoneravo un mister. Abbiamo dovuto purtroppo fare questa scelta, non è mai una buona cosa. La continuità è molto importante, e questo vale per tutti – anche per una società di calcio. In questo caso abbiamo dovuto prendere questa decisione, mi spiace per Mihajlovic ma sono contento perché finalmente sono riuscito a prendere un tecnico come Mazzarri, a cui pensavo fin dal 2007. In quel caso fu una visita di cortesia a Milano, e non si è potuto fare nulla. Ci sono riuscito adesso, mi fa molto piacere: conoscete bene la sua carriera, cosa ha fatto come allenatore. A partire dal Livorno, poi la Reggina con quelle tre salvezze (di cui una con una forte penalizzazione), e poi la Sampdoria e poi il grande lavoro fatto a Napoli. Il mister ha fatto un lavoro straordinario, arrivando anche al secondo posto. Poter avere un tecnico come lui è un sogno che si realizza".

La parola passa poi al tecnico livornese: "Quando mi ha chiamato Cairo ho trovato subito molto feeeling, che nel calcio è molto importante. Poi, anche se credo di essere ormai un tecnico navigato, entrare nel Filadelfia mi ha fatto venire la pelle d’oca. Questa è una società gloriosa. Io ho bisogno di stimoli, e in questo momento sono molto carico e anche un pizzico emozionato".

IL MODULO - "Conosco tutti i sistemi di gioco, io sono preparato. Ho poco tempo, solo un’ora e mezza oggi: bisogna ottimizzare il tempo. Vedremo se questi ragazzi ci daranno subito soddisfazioni. E’ chiaro che poi inizierà il vero lavoro. Fin da domani io cercherò di dare tutti gli input possibili, ma prima li devo anche ascoltare i giocatori. Dopo un derby finito in quel modo devo capire chi mi dà maggiori garanzie. Insieme a Frustalupi valuteremo e metterò la migliore formazione contro il Bologna. Credo che nel calcio ci sono anche gli episodi, ma bisogna pensare positivo: perché se si pensa positivo puoi anche portarti gli episodi dietro. Se mi voglio rispecchiare in qualche squadra del mio passato? Io credo che tutti abbiano visto che c’era la squadra di Mazzarri in campo. Nella mia carriera si è sempre vista la mia mano: e questo non vuol dire 3-5-2 o che so io, ma si vede che la squadra sa quello che deve fare. Poi in certe annate ho avuto giocatori più forti, e ho dato spazio anche più al talento. Devi bilanciare le cose, l’importante è avere sinergia con la squadra".

NIANG - "Niang è un ragazzo che conosco, è un bravo ragazzo. Sa che deve lavorare sulla sua convinzione, non offre il 100%. In Inghilterra ad un tratto ha fatto bene, ora è arrivato il momento che deve capire sin dagli allenamenti che deve tirare fuori tutte le sue potenzialità. Io curo molto i rapporti personali, vedrò cosa posso fare. Lavorerò sia sugli schemi che sulla mente, se miglioro il singolo poi migliora anche la squadra".

INFORTUNATI - "Infortunati? Il vero allenamento lo facciamo ora, quindi non so ancora. Davvero, non per fare pretattica".

MERCATO - "Ognuno ha il proprio ruolo. Petrachi ha il suo compito, l’allenatore deve fare il meglio possibile per la squadra. Sui moduli, posso insegnare tutti i moduli nel modo migliore. Però vi dico subito, che prima io guardo il lavoro dei giocatori, e poi gli cucio il modulo addosso. Il bel gioco deve essere sempre finalizzato dal risultato, bisogna fare in fretta. Coniugare il bel gioco ad un gioco efficace, perché poi tutti veniamo giudicati dal risultato. Sul mercato, quindi, io do indicazioni alla società: io credo che questo gruppo sia forte, poi a livello caratteriale lo capisco volta per volta, se sono inclini a migliorarsi e se possono percepire la mia voglia di vincere. Sto facendo la spugna, cercando di capire il più possibile e riferire alla società. Poi il presidente mi darà le sue idee, ma io non parlerò mai di mercato con voi".

LA GARA COL BOLOGNA - "Domani per me è una partita da tre punti, proverò e proveremo. E non dico altro, perché sono un minimo scaramantico. Il Toro è stato anche un po’ sfortunato: non voglio trovare alibi, a volte non c’è stata fortuna. Cominciamo a sentirci positivi".

OBIETTIVI - "Obiettivo Europa League? Io credo che gli obiettivi non dobbiamo dirli, ma cercare di centrarli. Fatti non parole. Lo spirito di Mazzarri è sempre partita per partita: cresceremo se penseremo partita dopo partita, correggendoci dopo. Alla fine i risultati si valutano, vedremo dove siamo arrivati. La somma dei punti porterà a qualcosa".