Gianluca Petrachi racconta tutto. L'ormai ex ds della Roma, intervistato da "Sportitalia", ha parlato del suo rapporto col club giallorosso anche dopo l'addio di James Pallotta e l'insediamento dei Friedkin. Di seguito i passaggi principali.

Sull'addio alla Roma

"Fienga era il mio punto di riferimento per qualsiasi cosa. Fino a gennaio è andato tutto in maniera esemplare, da gennaio ha iniziato a scricchiolare qualcosa. Pallotta non è mai venuto in Italia, qualcosa ha inciso. E poi io cercato di fare qualche accorgimento, togliendo qualche personaggio all'interno della struttura e qualcosa ha iniziato a incrinarsi".

Sulla richiesta di reintegro

"Io ho chiesto di essere reintegrato nella mia conciliazione davanti al giudice. Non è che avessi problemi con la nuova proprietà, li avevo con la vecchia. Mi è stato chiesto dagli avvocati della Roma cosa avrei fatto con le quattro-cinque mensilità in cui sono stato fermo. Ho detto che avrei rinunciato se fossi tornato. Questo non mi è stato concesso ma io avrei anche optato con un semplice confronto col presidente che non c'è mai stato".

Petrachi (Getty)
Petrachi (Getty)