Grande protagonista dell'inizio di stagione del Cagliari, Zito Luvumbo si è raccontato ai canali ufficiali del club. L'attaccante ha parlato dei suoi inizi e dei suoi sogni, ma anche delle emozioni provate con i primi gol in Serie A; di seguito le parole di Luvumbo.

Le parole di Luvumbo

Le parole di Luvumbo: "Sono nato a Luanda, nell'umile quartiere di Palanka, dove si gioca solamente a pallone. Lì ho trovato la mia prima squadra, la gente che mi dava la forza e l'incoraggiamento per continuare nel mio sogno. Da quando ero piccolo lavoravo tanto per diventare calciatore, io sono stato fortunato assieme a pochi altri nel riuscire a raggiungere determinati livelli. Purtroppo in questo quartiere se non riesci a sfondare nel calcio rischi di cadere nella criminalità. Mi manca tantissimo l'Angola, mi mancano gli amici".

Luvumbo: "Ho pianto per i miei gol, i sardi sono magici" (Getty Images)
Luvumbo: "Ho pianto per i miei gol, i sardi sono magici" (Getty Images)

Sui gol in Serie A

Sui gol in Serie A: "Non si vede, però io ho pianto per ognuno dei miei tre gol in Serie A. Però il primo è stato incredibile: non ci credevo. È un sogno, che grazie a Dio si è realizzato. Quando sento i tifosi cantare il mio nome mi carico e mi emoziono, è una cosa straordinaria, che non riesco a descrivere. Da quando sono arrivato mi hanno amato da subito. I sardi sono magici, ricordo ancora quando mi scrivevano al mio arrivo, dopo il mio primo infortunio, quando sono andato in prestito a Como: mi aspettavano".

Sui suoi sogni

Sui suoi sogni: "Ho il sogno di giocare il Mondiale con la mia Nazionale, ci penso tantissimo. Noi angolani siamo uniti e abbiamo pochi calciatori che escono dalla nostra nazione per andare a giocare in campionati come quello italiano. Non mi ero mai trovato in una situazione come questa, qua in Sardegna sento la forza del pubblico. Quando esco per strada, qualche giorno prima della partita mi incitano per la gara del fine settimana".

Sul rapporto con Ranieri

Sul rapporto con Ranieri: "Per me è stato fondamentale fin dal suo arrivo, senza nulla togliere a Liverani: con lui ho fatto due-tre step in più. Fin dall'allenamento mi dice cosa accadrà in partita. Quando ho fatto il primo gol mi ha detto di attaccare la profondità: alla prima azione ho fatto gol così. Lì ho capito che tutto quello che mi dice è vero e che devo credere di più in me stesso".