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Marcello Lippi, ex allenatore di Zidane e Conte ai tempi della Juventus, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport della gara di questa sera tra Real Madrid e Inter. Due squadre allenate dai suoi ex calciatori. 

Intervista a Lippi suoi suoi allievi

Com’erano Conte e Zidane? 

«Due leader. Ne ho avuti tanti in quel periodo. C’era il leader carismatico, che diceva la parola giusta al momento giusto, quello tecnico, quello caratteriale. Zizou era il leader tecnico, tutti gli davano la palla perché risolveva qualsiasi situazione, era “lo schema”: si smarcavano sapendo che li avrebbe visti e lanciati. Antonio era un leader caratteriale, trascinatore in allenamento e gara».

Anni difficili?

«Si divertivano. Erano anni di successi ma anche di grande tensione. Sa come cercavo di farli rilassare? Li riunivo in una stanza e facevo raccontare una barzelletta ad Antonio. La raccontava così male, ma così male, che tutti ridevano...». 

 

Compagni e amici... 

«C’era grande feeling. Quella Juve era un mosaico perfetto, Conte mezzala e Zizou “10” nel 4-3-1-2. Bravi anche a prendersi in giro. Una volta Conte tentò un dribbling e perse la palla, lanciando il contropiede dei rivali. Zizou inseguì quel giocatore e gli tolse il pallone. Antonio mi disse: “Mister, ma ha visto Zizou? Quello non è il suo compito, quello è il mio lavoro...». 

Conte è un tipo speciale. 

«Come una batteria che si carica da sola e dà energia agli altri. Era il capitano, i tifosi gli dedicavano i cori, s’infortunò. Doveva star fuori a lungo. Nello stesso periodo Del Piero aveva qualche problema: non riusciva a dare il meglio. Una sera, parlando con Peruzzi, venne fuori un’idea: e se gli dessimo la fascia? Improvvisamente responsabilizzato, Ale ritornò grande. E quando Antonio recuperò dall’infortunio gli spiegai: “Non ti ho tolto la fascia, ho solo aiutato Ale, adesso gliela lascerei”. E lui: “Nessun problema”. Ma gli spiaceva, e si capiva. Non poteva essere diversamente». 

Zizou era meno grintoso? 

«No, era molto concentrato, ci teneva sempre a far bene. Ha avuto un momento difficile all’inizio, quando non riusciva a giocare come voleva. Venne da me un po’ affranto: “Mister, non riesco a esprimermi, forse è meglio che me ne vada”. Lo guardai e gli dissi: “Ma sei impazzito? Ti assicuro una cosa: finché sarò allenatore della Juve tu giocherai sempre!”. Si mise a ridere, ci stringemmo la mano, quella domenica segnò due gol. Non si fermò più». 

Gara di oggi?

«In un momento particolare. Né Inter né Real sono al massimo. Zizou ha recuperato in Liga vincendo il Clasico, Antonio sta giocando bene, il suo è più che altro un problema di risultati. In estate la coppia Lukaku-Lautaro ha fatto cose straordinarie, senza Lukaku l’argentino soffre un po’. Non ho capito come il Real abbia potuto perdere in quel modo con lo Shakhtar: forse non c’era Ramos, forse troppo turnover. Questo rischia di essere uno spareggio e...». 

 

Marcello Lippi e Antonio Conte
Marcello Lippi e Antonio Conte